Anche prendersi cura delle piante è educativo: il progetto della “scuola green” di Fai della Paganella

Comprendere i meccanismi dell’ambiente che ci circonda, scoprire i benefici degli alberi, coltivare i valori della responsabilità e della sostenibilità: anche questo si impara all’Istituto Comprensivo Mezzolombardo Paganella, dove agli alunni delle elementari viene affidato il compito di curare piccole piante in vaso, prima della piantumazione in primavera nei boschi vicini.
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Federico Turrisi 15 Dicembre 2020

Con l'attuale emergenza sanitaria dovremmo esserci resi conto ancora di più di quanto sia importante il ruolo della scuola, intesa come luogo di formazione per eccellenza. Generalmente l'idea di scuola che abbiamo in testa è quella dell'insegnante che spiega dalla cattedra con gli alunni seduti ai loro banchi ad ascoltare e prendere appunti. Sbagliato! La scuola è e deve essere molto di più. Nell'Istituto comprensivo Mezzolombardo Paganella, e più precisamente nel plesso della scuola primaria Senza Zaino di Fai della Paganella (in Trentino) si impara anche a collaborare insieme agli altri e a prendersi cura dell'ambiente circostante.

In senso stretto all'interno delle mura scolastiche si coltivano piccole piante, ma in senso lato si coltivano anche valori come il rispetto per la natura, il legame con il territorio, la tutela del patrimonio comune. Del resto, il termine cultura deriva dal verbo latino colĕre, che vuol dire proprio coltivare.

Nelle classi e nei corridoi si trovano esemplari di Spathiphyllum, di Photus, di Anthurium, di Dracaene e anche un maestoso Ficus lyrata. Ma soprattutto ci sono i vasi contenenti le querce, ricevute in omaggio da Asproflor-Comuni Fioriti, e i larici, donati dal vivaio forestale della Provincia autonoma di Trento, che andranno messi in dimora la prossima primavera nei terreni individuati dai custodi forestali. Il progetto "Scuola green" infatti vede coinvolti non solo gli alunni e gli insegnanti dell'istituto, ma anche diverse realtà, tra cui il consorzio Fai Vacanze, l'azienda agricola Roncador Valentino, l'amministrazione comunale di Fai della Paganella e il corpo forestale.

Bisogna dire che da qualche anno la scuola di Fai della Paganella fa parta della rete nazionale "Scuola senza zaino", che propone un metodo di studio diverso da quello tradizionale. Oltre ad ospitare le classiche lezioni, gli spazi vengono organizzati per far sì che gli alunni possano interagire tra di loro: per esempio, non ci sono banchi ma un grande tavolo dove si discute insieme, oppure parte dell’attività didattica non viene fatta in classe ma all’esterno, e via discorrendo. I bambini diventano così protagonisti attivi, le piante vengono sostanzialmente "adottate" da loro e gestite in maniera cooperativa.

La cornice in cui è inserita Fai della Paganella fa il resto. "Essendo un paesino di montagna a quasi 1000 metri di altitudine, noi e il bosco è come se fossimo un’unica cosa", sottolinea Lucia Perlot, presidente del Consorzio Fai Vacanze. Proprio nei dintorni di Fai della Paganella si trova il Parco del Respiro, un'oasi verde dove si pratica lo Shinrin-yoku, che in giapponese significa letteralmente bagno nella foresta. "Qui c’è una concentrazione particolarmente elevata di sostanze volatili benefiche per la nostra salute, chiamate monoterpeni, rilasciate dagli alberi". L'immersione nella foresta viene proposta quasi come un trattamento terapeutico, un toccasana per mente e corpo in quanto aiuterebbe a ridurre lo stress e la pressione sanguigna e perfino a rinforzare il sistema immunitario.

"L'idea da cui è nata la scuola green era anche quella di rendere partecipi i bambini del paese di questa realtà presente a Fai della Paganella, insegnando ad avere rispetto del bosco, un luogo dove si possono svolgere diverse attività", prosegue Lucia Perlot. "Spieghiamo loro perché è importante avere una biodiversità molto ricca, perché a seconda dell'altitudine si trovano differenti tipologie di alberi eccetera. In questo modo si vuole far sviluppare in loro una certa sensibilità nei confronti del territorio".

Consapevolezza è la parola chiave. La cura delle piante, oltre ad avere benefici sulle funzioni cognitive e il benessere mentale, diventa un modo per responsabilizzare i piccoli studenti e avvicinarli ai temi della sostenibilità ambientale. Il progetto della "Scuola green" è solo agli inizi, ma non è affatto temporaneo. La speranza dei suoi promotori è che si possa sviluppare ulteriormente negli anni a venire.

Foto in evidenza di Consorzio Fai Vacanze