Approvato al Senato l’emendamento che vieta i bicchieri monouso: Marevivo esulta: “Ma mancano ancora i palloncini”

Manca soltanto l’approvazione della Camera per inserire nella legge italiana che recepisce la direttiva europea contro la plastica monouso anche i bicchieri usa e getta che l’Unione europea aveva lasciato fuori. Secondo Marevivo, associazione promotrice dell’iniziativa, anche i palloncini dovrebbero essere regolamentati.
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Sara Del Dot 2 Novembre 2020

Solo in Italia ne consumiamo tra i 16 e i 20 milioni ogni giorno, sono usa e getta e non riciclabili, eppure non sono stati annoverati tra gli oggetti in plastica monouso che dal 2021 saranno vietati, oppure estremamente limitati, in tutti i Paesi comunitari, tra cui l’Italia.

Per questo l’associazione Marevivo si è battuta per mesi per far inserire, all’interno del disegno di legge (n.1721) che recepisce la direttiva europea (2019/904) nel nostro Paese, un emendamento che includa tra tutti gli oggetti annoverati anche i bicchieri di plastica monouso, mai citati nel testo europeo.

Pochi giorni fa, una prima, grande vittoria. L’emendamento contro i bicchieri monouso è stato approvato al Senato, avvicinandosi quindi all’ok definitivo. Dopo il Senato, infatti, mancherà soltanto la Camera. E il nostro mare sarà forse un po’ più protetto.

“Per noi è un primo, grande passo, perché ora ci manca soltanto l’approvazione della Camera.” Ci racconta Raffaella Giugni, responsabile dei rapporti istituzionali di Marevivo. “Infatti, anche se la direttiva SUP (Single Use Plastic) prevedeva il bando di una serie di oggetti monouso, i bicchieri non potevano essere esclusi perché in Italia ne consumiamo 20 milioni al giorno, di cui si stima che il 20% finisca nell’ambiente”.

Non è infatti chiaro perché proprio i bicchieri siano stati i grandi esclusi di questa direttiva che comprende, tra gli altri, tutti i loro compagni come posate, piatti, cannucce. Una mancanza che, se ignorata, potrebbe non condurre questa norma europea ai risultati sperati.

“Probabilmente la loro assenza è stata rappresentata da un problema di forma, dal momento che forse nei Paesi del nord Europa i bicchieri vengono utilizzati meno rispetto alle ‘cups’, i contenitori che invece sono state annoverate tra gli oggetti banditi. È probabile che si inserissero una zona grigia, un’ambiguità, e noi abbiamo dovuto farlo presente, dal momento che si tratta di prodotti non riciclabili, che quindi non seguono un processo virtuoso di economia circolare e quindi sono pericolosissimi per l’ambiente. Pensa solo al bicchierino d’acqua che ci viene dato quando prendiamo un caffè al bar. Si tratta di milioni di contenitori che vengono utilizzati per pochi minuti e non hanno neanche una seconda vita.”

Un tassello che doveva essere inserito, un bisogno ambientale che per fortuna è stato accolto dai senatori italiani, anche in un’ottica del perseguimento del Green Deal europeo.

“Naturalmente ora manca il voto della Camera, ma dopo questo primo step siamo molto più motivati nel portare avanti questa battaglia. In più, abbiamo fatto anche una bella figura agli occhi dell’Europa. Adesso speriamo davvero che entro la fine dell’anno si riesca a varare la legge, anche perché deve entrare in vigore entro il 2021.”

E i bicchieri non sono l’unico oggetto che, secondo Marevivo, dovrebbe accompagnare gli altri verso una rapida sparizione.

“Un altro grosso problema ambientale che non possiamo ignorare sono i palloncini, che potrebbero sembrare ininfluenti ma in realtà vengono rilasciati nell’ambiente per finire poi a depositarsi in natura senza che nessuno li raccolga, creando danni all’ambiente e agli animali che li ingeriscono. Senza contare che si tratta di oggetti di cui potremmo tranquillamente fare a meno o almeno che potrebbero essere utilizzati in maniera diversa e più sostenibile.”