Accade spesso che anche le persone che dichiarano di avere a cuore la salute del Pianeta si concedano un vizio tutt’altro che sostenibile: il fumo.
In molte città del mondo i mozziconi di sigaretta rappresentano un serio problema per quanto riguarda l’inquinamento. Durante la settimana del 17 aprile, in cui si è celebrata la Giornata della Terra, un gruppo di attivisti è riuscito a raccogliere in Portogallo, per le strade di Lisbona, oltre 650mila mozziconi abbandonati.
L’iniziativa è stata lanciata da “The Trash Traveler”, un progetto ecologista nato dall’idea di Andreas Noe: il traguardo da raggiungere era quello di realizzare la più grande raccolta di mozziconi di sigarette di sempre.
Il “bottino” della raccolta – una montagna di mozziconi – è stato esposto nella Praça do Comércio, con l’obiettivo di contribuire a sensibilizzare i passanti e di mostrare la quantità di rifiuti che si riversano ogni giorno sulle strade e negli spazi pubblici a causa del fumo.
“1400 persone hanno aderito a questo progetto per raccogliere più di 650.000 mozziconi in una sola settimana! Per dimostrare quanto contino i piccoli gesti se ci uniamo! – The Trash Traveler – Dai mozziconi pieni di plastica tossica, all'azione sugli oceani e sul clima! Procuratevi un posacenere tascabile e prendetevi cura del Pianeta!”
Il fumo, oltre a essere notoriamente dannoso per la salute dell’uomo, ha serie ricadute anche sul benessere degli ecosistemi: te lo avevamo spiegato anche qui, raccontando la vita di un rifiuto. All’interno dei mozziconi, infatti, sono contenute microplastiche che finiscono per inquinare l’ambiente e per contaminare i corsi d’acqua. Inoltre, le sigarette a terra rischiano di confondere e ferire gli animali, che le scambiano per cibo.
Nel mondo c’è chi sta cercando di trovare modi originali per recuperare questi rifiuti usa e getta, paragonabili di fatto alle plastiche monouso. L’attivista Julian Melcer, ad esempio, raccoglie da anni mozziconi di sigarette per creare opere d’arte e pulire spiagge e strade, mentre in Italia l’Università Niccolò Cusano ha messo a punto un metodo per riciclare i componenti dei filtri come la nicotina, che può essere utilizzata nei cerotti per smettere di fumare, e la cellulosa, utile nei settori tessile e biomedicale.