
L'accordo firmato tra Australia e Tuvalu il 10 novembre 2023 rappresenta una svolta storica nella questione dei migranti climatici. Per la prima volta, un paese ricco e sviluppato si impegna ad accogliere i cittadini di uno stato insulare minacciato dal cambiamento climatico.
Tuvalu è un arcipelago dell'Oceano Pacifico con poco più di 11mila abitanti. Si trova a circa 2000 chilometri dall'Australia e si compone di tre isole coralline e sei atolli, ovvero delle scogliere coralline circolari che racchiude una laguna interna. La sua superficie è di soli 26 chilometri quadrati, il che lo rende il quarto paese più piccolo al mondo.
L'innalzamento dei mari dovuto al cambiamento climatico rappresenta una grave minaccia per Tuvalu. Secondo le proiezioni, entro il 2100 metà delle terre dell'arcipelago saranno sommerse dalle acque. Questo significa che la popolazione di Tuvalu sarà costretta a lasciare le proprie case e trovare un nuovo posto dove vivere.
L'accordo con l'Australia prevede che 280 cittadini di Tuvalu ogni anno possano ottenere un visto speciale per vivere, lavorare e studiare nel paese. L'Australia si impegna inoltre a sostenere Tuvalu nella sua lotta al cambiamento climatico, fornendo aiuti finanziari e tecnici per la costruzione di infrastrutture resilienti alle inondazioni.
L'accordo tra Australia e Tuvalu è un segnale importante della crescente consapevolezza internazionale della questione dei migranti climatici. Si tratta di un problema che riguarda sempre più persone, a causa dell'accelerazione dei cambiamenti climatici.
L'innalzamento dei mari sta già avendo un impatto significativo su Tuvalu. Le isole sono state colpite da inondazioni ed erosione costiera, che hanno danneggiato le infrastrutture e le abitazioni.
La popolazione di Tuvalu sta già affrontando le conseguenze del cambiamento climatico. Molti abitanti hanno lasciato le proprie case per trasferirsi in altri paesi, principalmente in Nuova Zelanda.
Il governo di Tuvalu sta lavorando per trovare soluzioni per affrontare la crisi climatica. Tra le misure in atto vi sono la costruzione di barriere frangiflutti e la ricerca di nuovi territori dove ricollocare la popolazione.