Auto ibride ed elettriche nella Pubblica Amministrazione: quando è il vigile a dare il buon esempio

Sempre più auto elettriche e ibride nella Pubblica Amministrazione. Un ottimo segnale per una mobilità più sostenibile nei centri urbani e un buon esempio per i cittadini, anche loro incentivati a muoversi nel maggior rispetto dell’ambiente.
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Gaia Cortese 1 Dicembre 2018

Prima di tutto il buon esempio. È quello che dovrebbero dare tutti gli enti pubblici ai propri concittadini. E pensando nello specifico alla Polizia Locale, non mi riferisco solo ad auto non parcheggiate in sosta vietata o in doppia fila (come spesso, ahimè, vengono immortalate dal cellulare di qualche passante), ma ai veicoli utilizzati e all'impatto che hanno inevitabilmente sulla qualità dell'aria in città.

A dare il buon esempio questa volta è la Polizia Municipale di Rovigo, dotandosi di un’auto ibrida, una Toyota Auris con alimentazione elettrica e a benzina, ricevuta grazie al bando regionale per azioni e progetti di investimento in materia di sicurezza e di polizia locale; entro la fine del 2018 arriverà anche una seconda auto ibrida in dotazione agli agenti, sempre Toyota, con le stesse caratteristiche.

Rovigo non è l’unico caso di buon esempio. Negli ultimi tempi sono sempre di più gli enti pubblici che hanno adottato soluzioni più green. Per ridurre i consumi e per una maggiore sostenibilità, lo scorso gennaio una Toyota Auris station wagon appartenente alla categoria dei veicoli ibridi termico-elettrici, si è aggiunta al parco macchine della Polizia Municipale di Rosignano, in provincia di Livorno. A ottobre al Comando di Polizia di Genzano di Roma sono arrivate due auto ibride, una Fiat Panda e una Fiat Punto, entrambe a doppia alimentazione benzina-metano: la soluzione più ecosostenibile che si potesse adottare, visto e considerato il tipo di utilizzo che viene fatto dei veicoli a quattro ruote nel contesto urbano, dove per la maggior parte del tempo la velocità è bassa. A Riccione, invece, da diversi anni esiste una vera e propria partnership fra la Casa automobilistica Suzuki Italia e Focaccia Group di Cervia, una tra le più importanti realtà nel settore dell’allestimento di veicoli speciali, inclusi quelli riservati alle Forze dell’Ordine.

Rovigo non è il primo caso di mobilità green nella pubblica amministrazione. Prima c'erano già stati i Comuni di Rosignano e Genzano di Roma.

I problemi da risolvere in questo ambito sono ancora molti (i costi elevati, la mancanza di infrastrutture soprattutto al Sud, ancora pochi punti di ricarica), ma la Pubblica Amministrazione ce la sta mettendo tutta per inquinare meno e rispettare l’ambiente. La speranza è che anche ai piani alti si muovano nella stessa direzione. Dal 1 gennaio 2020 potrebbe scattare l'obbligo per la Pubblica Amministrazione di dover acquistare almeno 70 veicoli elettrici, auto completamente a batteria o ibride, ogni 100 auto acquisite (sono escluse da questo provvedimento le ambulanze, le vetture usate dai Carabinieri e dai reparti dell'area tecnico operativa del ministero della Difesa). Sarebbe il risultato di una proposta di legge, che deve essere ancora approvata dal Parlamento e che al momento è vagliata dalla Commissione Affari costituzionali alla Camera. Incrociamo le dita.