Un recente avvistamento nel Kruger National Park nel nord-est del Sudafrica ha scaldato i cuori degli appassionati di natura in tutto il mondo: un cucciolo di elefante rosa, immortalato mentre gioca con un altro elefante nella pozza d'acqua.
Registrato in una delle riserve naturali più iconiche e rinomate del pianeta, con una superficie di circa 20mila chilometri quadrati, ospita una fauna selvatica ricca e diversificata, vantando la presenza dei Big Five: leone, leopardo, elefante, rinoceronte e bufalo africano), questo evento straordinario non solo ci rivela la bellezza e la diversità della fauna selvatica, ma ci permette anche di approfondire un fenomeno affascinante e poco conosciuto: l'albinismo nel regno animale.
Il protagonista di questa storia è un elefantino di appena un anno, la cui pelle e i cui peli appaiono rosa a causa di una condizione genetica chiamata albinismo. L'albinismo è dovuto alla mancanza o alla ridotta produzione di melanina, il pigmento responsabile del colore di occhi, pelle e peli. Si tratta di una condizione rara, che si verifica solo in circa uno su 10mila nascite di mammiferi selvatici.
Sebbene l'elefantino rosa del Kruger sia un evento eccezionale, Theo Potgieter, la guida del safari che ha immortalato le immagini, ha riferito di aver già osservato un altro cucciolo di elefante albino nello stesso parco nazionale.
Purtroppo, per gli animali albini la vita è spesso più difficile rispetto agli altri individui della specie. La loro colorazione insolita li rende meno mimetici e quindi più vulnerabili ai predatori, inoltre l'albinismo può comportare problemi di vista che ostacolano la ricerca del cibo e la caccia.
A ciò si aggiunge, in alcuni casi, l'isolamento sociale: studi su diverse specie hanno mostrato come gli animali albini possano essere ostracizzati dagli altri membri del gruppo, che non li riconoscono come simili. (Ricordati che si parla di albinismo anche per noi esseri umani).
Fortunatamente, nel caso dell'elefantino rosa del Kruger, la storia sembra essere diversa. Entrambi i cuccioli (sia quello avvistato recentemente che l'altro di cui si avevano notizie) sono stati infatti pienamente accettati dal resto della mandria, che ha mostrato nei loro confronti un comportamento protettivo e paziente.
Questo particolare comportamento evidenzia la complessa struttura sociale degli elefanti, caratterizzata da forti legami e dall'abilità di riconoscersi e sostenersi reciprocamente.
L'avvistamento dell'elefantino rosa è un promemoria della straordinaria diversità presente in natura e della bellezza che risiede anche nell'unicità. A tal proposito ricordiamo l'elefante bianco avvistato recentemente in Birmania o la tartaruga gialla nata in India. Allo stesso tempo, ci ricorda le sfide che gli animali albini devono affrontare e l'importanza della coesione e dell'inclusione all'interno dei gruppi sociali, sia nel regno animale che in quello umano.
Fonte | WWF