Basta carne sintetica e insetti: il vero made in Italy sono i fast food

Sembra pensarla così il nostro governo che mentre si prodiga ad arginare le farine d’insetto e a bloccare la commercializzazione (non ancora avviata) della carne sintetica, si dimentica dell’intesa tra Coldiretti e un indiscusso simbolo della cucina salutare e made in Italy: McDonald’s.
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Giulia Dallagiovanna 28 Marzo 2023

Basta carne sintetica. E mettiamo un freno pure alla farine d'insetto. L'Italia vanta la tradizione culinaria migliore del mondo, vogliamo davvero metterla a rischio con questi nuovi prodotti che arrivano da chissà dove? Senza nemmeno sapere quali strani intrugli ci nascondano dentro? Ma cosa ci è venuto in mente! Per fortuna, a difendere questo tesoro di cultura e gusto ci pensa il nostro governo e, più nello specifico, il ministro dell'Agricoltura e della Sovranità Alimentare, Francesco Lollobrigida.

Armato di decreti e proposte di legge, sta arginando una deriva che potrebbe mettere in pericolo non solo il made in Italy ma anche, e in modo ben più grave, la nostra salute. Lollobrigida infatti ha ricordato come non vi sia alcuna certezza scientifica sulla sicurezza degli alimenti sintetici per la nostra salute. Ed è vero. Vero come le reazioni allergiche che potrebbero scatenare gli insetti. Incredibile, inaudito: alimenti potenzialmente allergenici! Vogliono (non si sa bene chi, ma qualcuno sicuramente) obbligarci a nutrirci di cibi potenzialmente pericolosi e che non hanno nemmeno origine italiana!

Per rendere ancora più robuste le mura difensive del nostro patriottico castello, ci siamo giocati l'asso nella manica. Un'intesa tra Coldiretti e il più importante simbolo della cucina made in Italy: McDonald's. Lo stesso presidente, Ettore Prandini, specifica che le ragioni dell'accordo non sono solo economiche, ma si basano su valori condivisi come la sostenibilità e l'attenzione al benessere animale. "C’è stata una distorsione di chi ha ingannato le popolazioniha denunciato durante l'evento "Dare valore al Made in Italy". – Perché McDonald's è partito come fast food. Ma poi è diventato un vero e proprio ristorante che rappresenta l’italianità, le nostre eccellenze e la nostra biodiversità".

Ah, era tutto un inganno dunque. E noi ci siamo cascati. Ma come abbiamo potuto dimenticare il sapore dei chicken nuggets appena sfornati o dell'hamburger con bacon e cheddar che la nonna ci preparava per merenda?

E mentre la mente si abbandona – libera – alla nostalgia, l'occhio cade su qualche dato che, forse, dopo essere entrati a far parte di Filiera Italia non ha più reale valore scientifico: per ogni hamburger (non solo di McDonald's, certo, ma di ogni fast food) sono necessari circa 2.400 litri di acqua. Lo ricordava qualche anno fa il professor Tim Lang, dell'Università di Londra, tenendo conto dell'intero processo di produzione, dalla coltivazione del mangime fino all'alimento finito.

Alimento, – ma forse nemmeno questo è poi così importante -, ultraprocessato. Come d'altronde lo sono le patatine fritte, le bevande zuccherate, diversi piatti pronti e surgelati e gli snack confezionati. Tra le possibili conseguenze di una dieta che include regolarmente questi cibi ci sono, ad esempio, l'aumento del rischio di obesità, malattie cardiovascolari e tumori. Ma per fortuna non sono sintetici e non hanno le zampette, giusto ministro?

Per non farci trarre in inganno una seconda volta, il governo ha escogitato un'invenzione rivoluzionaria. Un qualcosa di mai visto prima: l'etichetta alimentare. Su questo innovativo strumento troverai indicati provenienza e ingredienti del prodotto selezionato dallo scaffale del supermercato dove ogni giorno fai la spesa. Una spesa sicura, finalmente. E tacciano le malelingue che millantano l'esistenza di un regolamento UE del 2011, il quale prevede la necessità di "fornire informazioni essenziali per consentire ai consumatori di compiere scelte consapevoli in relazione agli alimenti che consumano". Chi l'ha mai vista un'etichetta simile?

Finalmente metteremo in guardia contro gli stranieri insetti e l'americana bistecca sintetica. Ci terremo invece la carne di zebù del Sudamerica per la bresaola della Valtellina Igp. Ma che importa. Mica ha le alucce quella!

Così, con il nostro italianissimo hamburger arricchito di altrettanta italianissima bresaola, zittiamo ogni dubbio di chi, sicuramente in malafede, sta forse pensando: ma non è che le ragioni dietro queste scelte riguardano meri interessi economici e non hanno nulla a che fare con salute, sostenibilità e made in Italy?

Sono Laureata in Lingue e letterature straniere e ho frequentato la Scuola di giornalismo “Walter Tobagi” di Milano. Mi occupo principalmente altro…