Overshoot Day: basta deresponsabilizzarci, altrimenti siamo uguali alla classe politica

Non siamo ancora abbastanza maturi per riconoscere che ognuno è indispensabile nella salvaguardia della Terra.
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Francesco Castagna 2 Agosto 2023

E se ti dicessi che la vita sulla Terra dipende anche da te, come la prenderesti? Proprio così: è quello che ci ha appena ricordato il nuovo presidente dell'IPCC Jim Skea, con il suo "Fatevi coinvolgere, impegnatevi". Siamo sempre pronti a puntare il dito verso gli altri: la Cina e l'India che inquinano, i politici che non fanno niente..e non ci sono più le mezze stagioni, signora mia. Basta scappare dalle proprie responsabilità. Questi discorsi, oltre che superficiali, sono ormai antiscientifici.

In estate la testa è sempre altrove: ferie, relax, aperitivo post lavoro o uscite notturne. Eppure è proprio durante questa stagione che cade uno degli appuntamenti più importanti per la Terra: l'Earth Overshoot Day. Ne avevi mai sentito parlare? Si tratta del giorno del superamento terrestre, ovvero quella data in cui esauriamo ufficialmente tutte le risorse che il Pianeta è in grado di fornirci in quell'anno.

Una ricorrenza troppo importante perché passi totalmente inosservata. Eppure dobbiamo ammetterlo: questo rischio c'è.

L'Earth Overshoot Day è l'appuntamento più significativo dell'anno, se parliamo di disponibilità di risorse principali per la nostra vita. Cosa vuol dire? Che la Terra ogni anno ci fornisce una serie di Servizi Ecosistemici che possono essere raggruppati in tre categorie principali. Stiamo parlando quindi di supporto alla vita, come la regolazione di gas atmosferici, clima e acque; l'approvvigionamento di cibo, materie prime e acqua dolce; i valori culturali che in fin dei conti dipendono dalle risorse che ci offre il territorio in cui nasciamo.

Quest'anno la data si è spostata cinque giorni più in avanti. Un risultato che sembrerebbe positivo, se non fosse che il risultato ottenuto non dipende da noi, bensì dalla maggiore disponibilità di informazioni che utilizziamo.

Se da una parte possiamo parlare comprensibilmente di eco-ansia come fenomeno di reazione all'impossibilità di agire, dall'altra dobbiamo però avere la consapevolezza che un modo per farlo c'è, e soprattutto che non è vero che il singolo non può far nulla per agire contro la crisi climatica. A dimostrazione di ciò, esistono un elenco di azioni che ognuno di noi potrebbe cominciare a mettere in pratica per salvaguardare il Pianeta in cui abitiamo. Secondo il Global Footprint Network infatti:

  • Il rimboschimento di 350 milioni di ettari di foresta sposterebbe di 8 giorni la data dell'Overshoot Day
  • Se tutti noi dimezzassimo l'uso della macchina in tutto il mondo per sostituirla con mezzi pubblici, l'Earth Overshoot Day arretrerebbe di 13 giorniRidurre la componente di carbonio dell'impronta ecologica dell'umanità del 50% sposterebbe l'Earth Overshoot Day di 93 giorni, o più di tre mesi. Ma non solo, secondo un'analisi di Global Footprint Network e Schneider Electric, "le tecnologie commerciali esistenti per edifici, processi industriali e produzione di elettricità sposterebbero l'Overshoot Day di almeno 21 giorni, senza alcuna perdita di produttività o comfort"
  • La riduzione del 50% del consumo globale di carne, e la sostituzione con una dieta vegetariana, sposterebbe l'Overshoot Day di 17 giorni (10 giorni dalla riduzione delle emissioni di metano)
  • E in più, se dimezzassimo gli sprechi alimentari a livello globale, sposteremmo l'Overshoot Day di 13 giorni.

Uno dei più recenti sondaggi svolti da Eurobarometro mostra come per l'83% degli italiani i cambiamenti climatici siano un problema molto serio, ma solamente poco più della metà ha agito sul piano personale per contrastarli.

Dobbiamo smetterla di credere che ognuno non possa fare la propria parte in questa grande sfida. In caso contrario saremmo solo in malafede, staremmo mentendo a noi stessi e alla scienza e, peggio ancora, diverremmo uguali alla classe politica che critichiamo: tante parole e buone intenzioni, poche azioni concrete.

L'impegno di tutti deve essere quotidiano, affinché nei prossimi anni a venire anche la terra possa spegnere le candeline il "giorno del suo compleanno", dopo 365, a Capodanno. Ma soprattutto, dovremmo seguire l'esempio di Martin Lutero (ripresa poi da Martin Luter King): "Anche se sapessi che domani il mondo finisse, pianterei lo stesso nel mio giardino un albero di mele".

In conclusione, come quando andiamo al supermercato per fare la spesa, dobbiamo stare attenti a ciò che compriamo di superfluo, altrimenti il conto sarà sempre più salato.

Il mio interesse per il giornalismo nasce dalla voglia di approfondire tutto ciò che oggi giorno accade sempre più velocemente. Unisco altro…