Bonus ambiente 2023, in cosa consiste e come richiederlo

Il Ministero dell’Ambiente e della sicurezza energetica ha attivato il portale legato al Bonus ambiente per le pubbliche amministrazioni. Ecco tutti gli interventi che possono essere svolti, l’ammontare dello sgravo fiscale e le procedure di pagamento e riconoscimento del Bonus.
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Mattia Giangaspero 9 Maggio 2023

Il bonus in questione era stato introdotto grazie alla legge di Bilancio del 2019, ma solo da poco ha visto l'effettiva sua applicazione. Infatti il Ministro dell'Ambiente e della Sicurezza energetica Pichetto Fratin ha, di recente, confermato che il portale per il Bonus Ambiente è stato attivato:

Con l’avvio della piattaforma diamo forma a un’iniziativa di ampio respiro civile, che permette a tutti di contribuire alla cura della nostra casa comune”.

In cosa consiste il Bonus Ambiente 2023?

Nello specifico si tratta di un credito d'imposta per la pubblica amministrazione legato a interventi ambientali. Immagina alla cessione dei crediti di carbonio. Non è la stessa cosa, ma il suo funzionamento è molto simile. Si dona una somma per sostenere lavori di riqualificazione del verde pubblico e di contrasto del dissesto idrogeologico. Insomma una specie di sgravo fiscale.

Le modalità di accesso al bonus ambiente sono indicate all'interno del DCPM del 10 dicembre 2021. Sul portale web, gestito dal Ministero della Transizione Ecologica (oggi dell’Ambiente e della Sicurezza Energetica), si può individuare l’intervento da sostenere e prenotare il contributo.

Come funziona il bonus ambiente?

Il credito è riconosciuto nella misura del 65% della donazione effettuata, e spetta alle persone fisiche e agli enti non commerciali nel limite del 20% del reddito imponibile e ai soggetti titolari di reddito d’impresa nel limite del 10 per mille dei ricavi annui. Gli interventi finanziabili sono:

  • bonifica ambientale, intesa come risanamento e riqualificazione di un’area contaminata da rifiuti o sostanze pericolose e dannose per la salute dell’uomo e per l’ambiente.
  • rimozione dell’amianto dagli edifici, intesa come rimozione ossia eliminazione dei materiali contenenti amianto mediante asportazione, smaltimento e bonifica dell’area.
  • prevenzione e risanamento del dissesto idrogeologico, intesa come contenimento o rimozione dei fattori che determinano il fenomeno di dissesto.
  • realizzazione o ristrutturazione di parchi e aree verdi attrezzate, intesa come interventi di sviluppo e valorizzazione del verde urbano e peri-urbano.
  • recupero di aree dismesse, intesa come riqualificazione e riutilizzo di un’area non più adoperata, attraverso la ristrutturazione o ricostruzione di manufatti esistenti o la rinaturalizzazione a fini agricoli, ricreativi, sociali.

Come richiedere il bonus ambiente

Entrando (qui) sul portale attivato, tutti possono individuare i singoli interventi, ma ai fini del riconoscimento del Bonus Ambiente, bisogna ricordare che le erogazioni liberali devono essere effettuate avvalendosi esclusivamente di uno dei seguenti sistemi di pagamento:

  • Bonifico bancario
  • Bollettino postale
  • Assegni bancari e circolari
  • Carte di credito, di debito e prepagate
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