Borse di tela, borse in plastica o in carta: quali sono quelle più sostenibili (per davvero)?

Borse in stoffa, plastica o carta: quali sono quelle a minor impatto ambientale? Dagli studi emerge che, nonostante quelle in cotone siano riutilizzabili più volte, sono anche quelle maggiormente impattanti, soprattutto se in cotone biologico. La risposta corretta consiste nella carta certificata FSC.
Entra nel nuovo canale WhatsApp di Ohga
Evelyn Novello 22 Marzo 2024

La plastica inquina, e lo sappiamo, ma, diciamo la verità, quante borse di tela hai accumulato negli ultimi tempi? E quante ne usi davvero? In moltissimi eventi e locali ne regalano una. Lo scopo implicito degli organizzatori è quello di potersi definire "sostenibili" per aver evitato di usare la tanto odiosa plastica percepita come usa e getta e, quindi, più impattante. Da questo punto di vista, una borsa in stoffa ha certamente il vantaggio di poter essere utilizzata molte più volte ma più di quante sarà utilizzata davvero. Ed è proprio questo il punto.

Nel 2008 l’agenzia inglese UK Environment Agency ha pubblicato uno studio secondo cui, per ridurre l’inquinamento e le emissioni di anidride carbonica nell’atmosfera, le borse migliori da usare sono proprio quelle in plastica. Dieci anni dopo, una ricerca del 2018 del Ministero dell’Ambiente e dell’Alimentazione danese specifica che una borsa di cotone biologico deve essere utilizzata almeno 20mila volte per compensare l’impatto complessivo della sua produzione. Ciò equivale a un utilizzo quotidiano per 54 anni, della medesima borsa.

Vediamo in un breve schema quante volte dovresti usare una borsa per compensare l'impatto ambientale di produzione:

  • Sacchetti in poliestere: almeno 35 volte;
  • Sacchetti in PET: almeno 84 volte
  • Sacchetto di carta sbiancata o non sbiancata: almeno 43 volte;
  • Borsa in cotone convenzionale: 7100 volte;
  • Borsa in cotone biologico: 20mila volte.
impatto borsa in cotone

L'elevato costo ambientale della produzione di cotone è attribuibile all'energia e ai materiali necessari, responsabili dell'80% delle emissioni generate dal prodotto finale, soprattutto se parliamo di cotone biologico. "Gli impatti ambientali legati alla produzione di un sacchetto di cotone biologico – spiegano i ricercatori – sono notevolmente superiori a quelli del sacchetto di cotone convenzionale. Ciò è dovuto al fatto che la produzione di cotone biologico non prevede l'uso di sostanze sintetiche come fertilizzanti e pesticidi, che riducono la resa della coltivazione". In questo caso, per produrre la stessa quantità di cotone sono necessarie più risorse in termini di acqua e terreno.

Ciò che occorre considerare, però, per valutare l'intero impatto ambientale di ogni materiale, sono due fattori: le risorse che si sono rese necessarie per la produzione, con conseguenti emissioni inquinanti, e il tempo che occorrerà al completo smaltimento del prodotto stesso. Dallo studio si legge che gli impatti sul cambiamento climatico più bassi sono stati forniti dai sacchetti in polietilene con maniglia rigida, dai sacchetti di carta e dai sacchetti in biopolimeri. I sacchetti in PP, PET, poliestere e carta sbiancata hanno fornito punteggi di impatto più elevati ma, gli impatti in assoluto più alti sono stati ottenuti dai sacchetti di cotone biologico.

impatto borsa carta

Se dovessimo tirare le fila, quale sarebbe la soluzione meno impattante? Da uno studio dell'organizzazione The Paper Bag, ciò che conviene maggiormente sono le borse in carta provenienti da foreste certificate. Il marchio FSC ti dà la garanzia che il prodotto che stai acquistando è realizzato in legno o carta derivanti da foreste gestite in modo responsabile. In questo caso, sono garantite la sostenibilità ambientale ma anche quelle economica e sociale dei lavoratori impiegati. In più, a differenza delle borse in poliestere, i tempi necessari di biodegradabilità sono quasi azzerati.

Un sacchetto in carta si biodegrada "nell’arco di due-cinque mesi senza danneggiare l’ambiente – si legge nel rapporto – diversamente da altri sacchetti (quelli tradizionali in plastica, ndr) che possono impiegarci più di 400 anni a decomporsi". La fibra di cellulosa di un prodotto di carta può essere riciclata fino a sei volte prima di essere trasformata in bioenergia o essere compostata, quindi, "riciclare la carta significa ridurre le emissioni inquinanti prodotte dalle discariche".

Per tutti questi motivi, per quanto possa essere una buona idea utilizzare le borse riutilizzabili in tela, evita di accumularne troppe. Preferisci, invece, quelle in carta certificata FSC, come quelle distribuite in occasione della fiera "Fa' la cosa giusta! 2024", la più grande fiera italiana a tema sostenibilità, biologico e acquisti consapevoli, a cui ha partecipato anche Ohga.

Fonti | "Life Cycle Assessment of grocery carrier bags" pubblicato su Ministery of Environment and Food of Denmark nel febbraio 2018; "Life cycle assessment of supermarket carrierbags: a review of the bags available in 2006" pubblicato su UK Environment Agency il 25/07/2011; Il Libro Verde.