
La camomilla probabilmente è il primo che risponderesti se ti chiedessi di pensare a un rimedio naturale. È una pianta che appartiene alla famiglia delle Asteraceae e se provi a immaginarla, sicuramente visualizzeresti distese e prati zeppi di margherite. In realtà i suoi fiori sono molto simili ma li puoi distinguere dai petali, che nella pianta di camomilla sono rivolti verso il basso. È tra le piante più note al mondo in virtù delle sue diverse proprietà contro l’ansia o i problemi di stomaco ma anche come rimedio a irritazioni cutanee, ferite e problemi agli occhi. Per questo puoi utilizzare la camomilla come decotto o tisana ma può trovare anche molti prodotti erboristici come shampi o creme che ne sono ricchi.
Quando ti parlo della camomilla mi riferiscono precisamente alla “camomilla comune”, ovvero alla Marticaria recutita. Infatti esistono diverse specie di piante della stessa famiglia delle Asteraceae che vengono ugualmente chiamate con il nome di camomilla. La seconda più conosciuta è la camomilla “romana” o Anthemis nobilis che, invece, ha proprietà più digestive. La pianta di camomilla, comunque, è una pianta erbacea che, in genere, non supera i 40-50 centimetri di altezza e la sua caratteristica, come saprai, è l'intenso e piacevole odore.
Come ti ho accennato all’inizio, spesso quando pensi alla camomilla immagini delle margherite. E hai ragione, o quasi. Perché le foglie sono di colore verde chiaro mentre i suoi fiori sono molto simili ma li puoi rinascere perché, nel periodo della piena fioritura tra maggio e settembre, i petali attorno al cuore giallo centrale, detto capolino, non sono orizzontali ma rivolti verso il basso. Puoi trovare coltivazioni di camomilla in Germania o in Ungheria, ma anche in Egitto o in Argentina.
La camomilla è uno dei rimedi naturali più diffusi e trova un vasto impiego per il trattamento di infiammazioni soprattutto a livello gastrico. Diverse ricerche hanno confermato le proprietà antinfiammatorie della camomilla: queste dipendono sostanzialmente dall’olio essenziale contenuti al suo interno. In particolare, il camazulene e l’apigenina svolgono un ruolo importate nella riduzione degli stati infiammatori del tratto gastrointestinale e anche dell’intestino o di altre mucose del corpo. Sono riconosciute, inoltre, anche le sue proprietà antibatteriche, antimicotiche e analgesiche.
L’apigenina, inoltre, conferisce alla camomilla anche capacità ansiolitiche e sedative: ti sarà capitato di utilizzarla, infatti, in periodo di forte stress o quando ti senti preso dall'ansia. Questo perché la camomilla possiede caratteristiche antispasmodiche ed è quindi in grado di produrre un effetto di rilassamento muscolare che, in certi casi, può aiutarti anche contro l’insonnia.
Il modo più facile per sfruttare le proprietà della camomilla è preparando infusi o tisane: in pratica puoi prendere i suoi fiori secchi e diluirli nell'acqua calda. Il suo effetto, internamente al tuo corpo, come ti ho accennato può aiutarti a combattere delle infiammazioni intestinali. Oppure potresti anche utilizzare la camomilla liquida per fare degli sciacqui nel caso in cui avessi infiammazioni a livello della cavità orale, quindi della bocca e delle gengive.
Lo stesso utilizzo, questa volta però sull'esterno del tuo corpo, potrebbe esserti utile sulla pelle nel caso avessi escoriazioni o eruzioni cutanee altrimenti, attraverso degli impacchi a base di camomilla. Inoltre, se i tuoi occhi dovessero soffrire di bruciore e rossore, anziché strofinarteli e grattarli potresti coprirli per qualche minuti con delle garze imbevute di camomilla.
L'utilizzo della camomilla è sicuro e non porta con sé alcun effetto collaterale rischioso per te o la tua salute. Secondo molti, se assunta in dosi elevate, potrebbe causarti sonnolenza e, a volte, anche la sensazione di nausea e vomito ma si tratta comunque di scenari abbastanza rari. Un effetto spiacevole potrebbe verificarsi nel caso in cui fossi allergico alla pianta in sé, e il rischio di reazioni allergiche è maggiore per chiunque debba stare alla larga da altre piante simili come la margherita, il prezzemolo, il crisantemo, l'ambrosia o la calendula.
Se dovessi utilizzarla come integratore, la camomilla potrebbe interagire con alcune categorie di farmaci come i sedativi, gli anticoagulanti, gli antiaggreganti o i Fans. L'assunzione della camomilla viene spesso sconsigliata anche in caso di gravidanza, soprattutto se fossi ipersensibile o se invece dovessi avere, come ti ho detto prima, una forte allergia verso la pianta. Un eccessivo consumo di camomilla durante la gravidanza, inoltre, viene spesso anche sconsigliata poiché potrebbe provocare delle contrazioni premature a livello dell'utero favorendo quindi un parto prima del tempo previsto. In questo caso, così come per la possibile interferenza con i farmaci, la regola d'oro però è sempre quella di affidarsi a un medico: l'esperto saprà consigliarti il giusto utilizzo della camomilla o, nel caso, sconsigliartelo.
Fonti | Humanitas