
Uno dei simboli legati alla Befana è il carbone dolce. Ti sarà capitato da bambino di trovarne qualche pezzetto nella calza o forse vorresti metterlo in quella del tuo piccolo, che nonostante i numerosi regali di Babbo Natale continua a essere monello. È tradizione che la Befana viaggi la notte tra il 5 e il 6 gennaio a cavallo della sua scopa per portare dolcetti ai bimbi buoni e carbone a quelli disobbedienti.
Come mai? Il carbone ha tanti significati. Nella tradizione precristiana era simbolo di fertilità, mentre oggi in molte Regioni italiane rappresenta il passaggio tra il vecchio e il nuovo. C’è infatti l’usanza di bruciare un fantoccio, per dire addio all’anno che si è appena concluso. Il carbone è ciò che resta di un falò, dunque più che una punizione per i bambini monelli è un augurio di buon anno. Come si prepara a casa?
In una ciotolina mescola l’albume con 200 grammi di zucchero a velo, finché l’impasto ti sembra denso (devi far fatica a girarlo e deve restare attaccato al cucchiaio). Puoi aggiungere dell’altro zucchero a velo per migliorarne la consistenza. A questo punto unisci succo di limone, l'estratto di mandorle e il colorante alimentare nero.
Pesa 70 grammi di impasto, che dovrai tenere da parte, e prepara la teglia: devi spruzzarla con uno spray antiaderente o rivestirla di carta da forno. A parte, fai bollire a 125 gradi (usa il termometro) l’acqua con 700 grammi di zucchero. Togli la padella dal fuoco e aggiungi i 70 grammi di miscela a base di albume. Dovrebbe schiumare. Continua a girare finche non diventa denso e granuloso. Fatto? Ora versa tutto nella teglia che hai preparato e lascia che indurisca. Per spezzarlo e metterlo nella calza usa le mani o aiutati con qualche strumento da cucina. Per essere pronto considera circa una giornata.