Case green, la Direttiva Europea obbliga a ristrutturare: ecco come cambiare classe energetica

L’obbligo riguarderà tutti coloro che sono in possesso di immobili con classi energetiche più inquinanti, G e F. Dal 2030 gli edifici, anche quelli già esistenti, non dovranno più produrre sostanze nocive. Si tratta di un maxi-piano di ristrutturazione per tutti i Paesi membri Ecco allora tutte le possibilità che hai per fare il salto energetico.
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Mattia Giangaspero 17 Gennaio 2023

La proposta del Consiglio Europeo, infatti, era stato presentata a fine 2021 e questo mese, precisamente il 24 gennaio, è prevista la sua approvazione da parte della Commissione energia del Parlamento Europeo. L'iter burocratico si concluderà, poi, il 13 marzo. Si tratta di un percorso da fare per gradi, con degli obiettivi da raggiungere in diversi anni. I diretti interessati per ora sono coloro che sono in possesso di immobili con classe energetica G o F. Entro il 2030 hanno l'obbligo di fare il salto di classe arrivando minimo alla classe E e nel 2033 alla classe D. Il piano e senza dubbio costoso, sia per lo Stato, che potrebbe inserire nuove agevolazioni o sgravi fiscali, sia per i cittadini che, in assenza di un ritorno economico completo (come accadeva con il Superbonus al 110%), saranno costretti a spendere per ristrutturare gli immobili inquinanti. Allo stato attuale c'è una possibilità per risparmiare il più possibile. Parlo sempre del Superbonus che, anche se non è più al 110% ma al 90%, permette di poter rientrare il più possibile nella spesa da sostenere. Per ottenere l'intera agevolazione però bisognerà fare il salto di due classi. Quindi se hai una casa con classe G rimani obbligato a fare il salto di due classi per salire alla soglia minima richiesta, ovvero la classe E. Se, invece sei in possesso di una casa con classe F, conviene da subito attuare il salto di due classi (arrivi alla classe D), così da avere già i requisiti richiesti per il 2033.

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Come ristrutturare

Quando si parla del salto di classe energetica, si fa fatica a tenere bene a mente di quant'è la reale riduzione di consumi da effettuare. Gli interventi che assicurano il passaggio di classe, comprendono l’installazione di schermature solari, la sostituzione degli infissi, la coibentazione dei cassonetti, l’installazione di un impianto termico più efficiente e la gestione dei consumi con sistemi domotici.

Parlando nel concreto per passare alla classe energetica E, bisogna ridurre i consumi del 25%. In questo caso l'intervento da dover attuare per effettuare il passaggio è la sostituzione della caldaia che da gasolio deve diventare a metano.

Identica percentuale per passare alla classe D, la quale necessita di un nuovo tipo di riscaldamento, per esempio a pavimento, oppure di una produzione energetica autonoma con l'istallazione di un impianto fotovoltaico. La classe B invece necessita di lavori di ristrutturazione esterni dell'immobile. Si devono isolare correttamente tutte le serramenti e produrre acqua calda da panelli solari.

Per quanto riguarda la classe A, non si possono non citare la costruzione nel rispetto delle norme antisismiche, l'isolamento termico con un cappotto termico spesso 10 centimetri e il ricorso ad un impianto di riscaldamento ad alta efficienza.