C’è un nuovo materiale edile isolante che deriva dagli scarti del riso e dai vecchi giornali

Utilizzando rifiuti agricoli per creare materiali da costruzione si ridurrebbe l’accumulo di rifiuti e si renderebbe l’edilizia più eco-friendly: questo nuovo materiale isolante che fa le veci del calcestruzzo deriva dalla lolla del riso e dalla cellulosa, aprendo la strada a nuove soluzioni di questo genere.
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Sara Polotti 20 Gennaio 2024

Negli ultimi anni, l'industria edilizia sta cercando di adottare un approccio sempre più sostenibile, cercando soluzioni innovative per ridurre l'impatto ambientale di un settore particolarmente impattante.

Tra le più recenti e affascinanti proposte c'è anche il tentativo di utilizzare di rifiuti agro-industriali per la produzione di materiali da costruzione. Essendo scarti, questi materiali diventerebbero rifiuti inquinanti, se non sfruttati. E allo stesso tempo il loro utilizzo potrebbe risultare meno inquinante. Due piccioni con una fava.

Seguendo questo principio, un team di ricercatori ha da poco studiato un nuovo materiale isolante termico, aprendo la strada a un futuro più eco-friendly nel settore delle costruzioni: si tratta di un calcestruzzo prodotto a partire dalla lolla di riso e dalla cellulosa. In altre parole, dagli scarti del riso e dai vecchi giornali.

Il nuovo materiale isolante

Uno studio condotto da un team dell'Universidad Tecnológica de Panamá (capitanato dalla dottoressa Nacarí Marín Calvo) pubblicato a novembre 2023 su Frontiers in Built Environment mostra come una squadra di ricerca sia riuscita a mettere a punto un nuovo materiale isolante edile a minor impatto ambientale rispetto ai più classici calcestruzzi.

L'obiettivo dello studio è stato quello di sviluppare un collante isolante per il settore edile realizzato principalmente da materiali considerati "rifiuti di valore", come carta riciclata e lolle di riso (o bucce). La cellulosa proveniente dalla carta riciclata e le bucce di riso sono state combinate per creare un materiale che potrebbe essere utilizzato per isolare gli edifici dal punto di vista termico.

Il coefficiente termico

Per determinare l'efficacia di questo nuovo materiale, sono stati condotti rigorosi test meccanici e termici. I pannelli e i campioni di prova sono stati sottoposti a test di resistenza a trazione e compressione, mentre le proprietà termiche sono state valutate secondo le norme vigenti.

I risultati indicano un coefficiente termico di 0,04 W/m∙K, suggerendo un notevole potenziale di isolamento.

L'innovazione è bilaterale

Il cuore di questa innovazione risiede proprio nell'approccio alla gestione dei rifiuti. La cellulosa proveniente da carta riciclata e le lolle di riso (chiamate anche pulone), spesso considerate come scarti, sono state unite per creare un materiale isolante termico. Questo processo non solo offre una soluzione sostenibile alla gestione dei rifiuti, ma trasforma ciò che potrebbe essere considerato "rifiuto" in una risorsa preziosa per l'edilizia.

Questo studio apre dunque la strada a una nuova generazione di materiali da costruzione che potrebbero contribuire alla sostenibilità edilizia. Utilizzando rifiuti agricoli per creare materiali isolanti non solo si ridurrebbe infatti la dipendenza da risorse vergini, ma si promuoverebbe attivamente la riduzione dell'impronta di carbonio per un'edilizia più ecosostenibile e attenta davvero all'ambiente.

Fonte| "Thermal insulation material produced from recycled materials for building applications: cellulose and rice husk-based material", pubblicato su Frontiers in Built Environment  a  novembre 2023