Presentata la stampante 3D più grande al mondo che costruirà interi quartieri: ecco perché non è un vantaggio

L’Università del Maine ha in realizzazione dal 2019, la Stampante 3D più grande del mondo e supera di 4 volte le dimensioni di quella attualmente più grande. Sarà lunga 30 metri, alta 5.5 metri e larga circa 10 metri. Si potranno stampare 227kg di oggetti ogni ora e attraverso questo progetto il sogno dei ricercatori è quello di realizzare e progettare interi quartieri.
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Mattia Giangaspero 26 Aprile 2024

Si parla spesso di come l'innovazione potrebbe aiutarci per migliorare l'ambiente in cui viviamo. Le tecnologie, poi, ci aiutano a progredire, a sviluppare meglio le città che abitiamo. Miglioriamo l'uso di determinati materiali che vengono scelti nelle costruzioni di case, palazzi ed edifici e pensiamo che questa sia una delle uniche vie per lottare contro la crisi climatica. Adesso allora raccontiamo dello sviluppo di una delle nuove green tech che vanno in questa direzione, ovvero la stampa 3D. 

Detto così capisco anche che non vedi una novità. Di stampa 3D se ne parla ormai da tempo e in molti casi dei modelli funzionanti sono stati già sviluppati. Noi però adesso vogliamo parlare della Stampa 3D più grande al mondo, lunga 30 metri, larga quasi 10 metri e alta circa 5.5 metri. Un'invenzione senza precedenti con la quale, per il sogno di molti, si potrebbero costruire interi quartieri e città, evitando i rischi di infortuni sul lavoro e quindi migliorando la sicurezza di tutto il settore e rendendo più accessibile a tutti il campo dell'edilizia e della progettazione. Ci sono dei contro però e non sono di poco conto.

Ti faccio l'esempio dell'aereo e di quando si è iniziato a volare. Cosa a reso possibile? Risposta semplice: tutti siamo stati in grado di spostarci di più, più velocemente e per mete sempre più lontane. Adesso immaginatevi che il costo di un biglietto aereo, per qualsiasi meta, fosse basso, anzi bassissimo. Un bel viaggetto a New York a 20 euro adesso non lo faresti?

Perché faccio un esempio del genere. In sostanza è vero che innovazione e tecnologie potranno aiutarci nella lotta alla crisi climatica, ma dobbiamo tener conto dell'utilizzo di alcune di queste tecnologie. Nel caso della Stampa 3D, che l'Università del Maine sta costruendo dal 2019 e che è in grado di stampare circa 227kg di oggetti ogni ora, non abbiamo considerato quanto potrebbe aumentare il consumo di suolo. 

Un altro esempio. Avere la possibilità di costruire una metropolitana in un solo anno o addirittura in 6 mesi, anziché in 6 anni, porterebbe tutti i residenti dei singoli quartieri a essere favorevoli senza un minimo dubbio o intoppo. Attualmente, una delle considerazioni che invece si fa durante i dibattiti tra comuni, comitati di quartiere e cittadini è che eccessivi cantieri e lavori oltre a bloccare strade, generare traffico, rallentare la città, bloccherebbero anche le attività commerciali. Con questo voglio arrivare a dirti che, anche il cittadino meno ambientalista possibile o il più scettico sull'esistenza della crisi climatica, attualmente sarebbe una fonte centrale nel dibattito con i comuni per l'over costruzione, l'over consumo di suolo. Se, invece, il tempo si riducesse al punto tale da non generare disagi o danni alle attività commerciali, quella risorsa indiretta di cittadino, che ha l'ambiente, si perderebbe.

L'esempio dell'aereo e della metropolitana sono due facce di una medaglia che nel caso della Stampante 3D dice: "attenzione". L'Università del Maine punta all'utilizzo di questo genere di stampante per una costruzione ecologica, ovvero mirata alla realizzazione di impianti di energia rinnovabile come l'idroelettrico o l'eolico e la costruzione di ponti, però, non è tutto oro quel che luccica. Queste tecnologie bisogna utilizzarle sempre quando sono strettamente necessarie, non devono permettere alle istituzioni di velocizzare determinate decisioni senza un dibattito collettivo con i singoli quartieri e non devono essere utilizzate per costruire sempre di più. Perché, forse, gli spazi dove ancora non si costruisce nelle singole città, con questa stampante 3D potrebbero già vedersi sottrati dal verde, in favore del solo cemento.  

Fonte | Università of Maine