Centinaia di dischetti di plastica affollano l’isola d’Elba: il ritorno di un incubo

Sembrano dischetti utilizzati negli impianti di depurazione, proprio come quelli che erano apparsi a migliaia nel 2018 nel mar Tirreno. Un pericolo ambientale enorme soprattutto per gli animali marini.
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Sara Del Dot 6 Aprile 2021

Era già accaduto nel 2018, quando in seguito a un cedimento strutturale della vasca di un depuratore, una vera e propria ondata di dischetti in plastica si era riversata dalla foce del Sele, in Campania, in tutto il mar Tirreno risalendo le coste italiane e compromettendo gli ecosistemi marini. Ne avevamo parlato in questo articolo, raccontando di una tartaruga Caretta caretta trovata morta sulle spiagge del Cilento nel cui stomaco ne erano stati trovati almeno sette. Ma il gruppo di residui plastici aveva raggiunto facilmente anche la Toscana e addirittura Francia e Spagna.

Oggi, l’incubo sembra ripetersi proprio sulle spiagge toscane. Precisamente sull’isola d’Elba, dove pochi giorni fa hanno iniziato a essere trovati decine e decine di dischetti trasparenti in plastica rigida, che sembrerebbero provenire da un impianto di depurazione.

L’allarme è stato dato da Legambiente Arcipelago Toscano che ha sottolineato come l’origine di questi rifiuti potrebbe essere individuata negli scarichi di un impianto di depurazione o addirittura in alcune delle ecoballe che non sono ancora state recuperate in fondo al canale di Piombino.

Sebbene si tratti di un fenomeno di portata minore rispetto a quello del 2018, questi dischetti presentano dimensioni più piccole dei loro predecessori, poco più grandi di un pollice, situazione che potrebbe comportare maggiori danni soprattutto agli animali che vi si imbattono, ingerendoli per sbaglio per non averli visti o averli scambiati per prede.