Che cos’è l’Ecodesign? Dal vasetto della Nutella al Bosco Verticale, scopriamo insieme di cosa si tratta

Ridurre gli effetti negativi della produzione industriale sull’ambiente è il principale obiettivo dell’ecodesign. Come? Partendo da materie prime biodegradabili e riciclabili, dai processi di lavorazione e di distribuzione, e facendosi venire qualche buona idea in termini di eco-packaging…
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Gaia Cortese 25 Ottobre 2018

Quando creatività, ingegno e utilità danno luogo a una progettazione consapevole ecco che nasce l'eco-design.
Il principale obiettivo dell'eco-design, o design sostenibile, è quello di ridurre gli effetti negativi della produzione industriale sull'ambiente. Come è possibile? Innanzitutto partendo dalle materie prime che devono essere biodegradabili, riutilizzabili e possibilmente riciclabili, non tossiche e, meglio ancora, se reperite in loco.

L'approccio ecologico dell'eco-design interessa anche i processi di lavorazione e di distribuzione che devono necessariamente rispettare la Direttiva dell'Unione Europea sull'eco-design (Direttiva 2009/125/CE), attraverso un ridotto consumo energetico e un ridotto impatto ambientale. Alla base dell'eco-design c'è l'intenzione di ideare e produrre oggetti di design pensando al benessere dell'ambiente e della società, pensando sempre a come un oggetto possa essere riutilizzato, riciclato e alla sua durata nel tempo.

Esistono diversi esempi di eco-design più comuni di quello che si possa pensare, perchè fanno parte della nostra quotidianità. Prova per esempio a pensare ai bicchieri di vetro della Nutella: il contenitore della golosissima crema al cioccolato e nocciole, attraverso semplici riproduzioni e disegni colorati, diventa un bicchiere riutilizzabile quotidianamente (e conosco persone che ne hanno fatto veri e propri servizi da tavola…). E ancora, hai mai assaggiato il ghiacciolo al limone Liuk, prodotto da Algida? Se sei della mia generazione lo avrai sicuramente provato e ti sarai accorto che il bastoncino di liquirizia commestibile che ti trovi in mano dopo aver consumato il ghiacciolo, ha sostituito in modo molto intelligente il classico bastoncino di legno. Certamente l'eco-design non si riduce al barattolo di vetro della Nutella, per quanto sia un ottimo esempio di eco-packaging. Quando l'eco-design si esprime in opere architettoniche ci si trova davanti a progetti sensazionali e avveniristici. Basta pensare al Bosco Verticale di Milano, il progetto di riforestazione urbana dello Boeri Studio. Due torri residenziali che ospitano ben 120 piante di grandi dimensioni, 544 di taglia media e 4 mila arbusti.

I benefici di una tale opera architettonica si traducono in risparmio energetico (pale eoliche, pannelli fotovoltaici e utilizzo energia geotermica per gli impianti di riscaldamento e condizionamento estivo). Non solo. La presenza di piante e arbusti su entrambe le torri garantisce un notevole assorbimento di CO2, la riduzione di polveri sottili, una protezione dall'irraggiamento solare in estate e dall'inquinamento acustico.

Anche il MUSE, il Museo delle Scienze di Trento, progettato da Renzo Piano, è un altro esempio di architettura eco-sostenibile. I materiali con cui è stato costruito sono in gran parte di provenienza locale per limitare l'inquinamento dovuto al trasporto; il legno di bambù ha sostituito il tradizionale legno nelle aree espositive per il semplice fatto che il tempo necessario per raggiungere la giusta dimensione per essere sezionato in listelli è di soli 4 anni, contro i 40 previsti dagli alberi solitamente impiegati. Inoltre è in funzione una cisterna per il recupero della acque piovane utilizzate per i servizi igienici, per alimentare gli acquari e lo specchio d'acqua che circonda l'edificio e per irrigare la serra. L'illuminazione e la ventilazione del museo, in alcuni spazi, è del tutto naturale, così da ridurre i consumi energetici.