Cibo, lo street artist che cancella svastiche e messaggi di odio con frutta, verdura e dolci

Il cibo non è semplicemente un mezzo per sopravvivere. Per noi italiani è parte della cultura, della tradizione, ma anche della sfera emotiva e affettiva di ciascuno di noi. È buono, è bello. La migliore arma che abbiamo a disposizione contro messaggi di odio e simboli nazifascisti. Ed è esattamente quello che lo street artist Cibo ha pensato di fare.
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Giulia Dallagiovanna 27 Settembre 2019

Quando inviti una persona a cena a casa tua, soprattutto se è qualcuno a cui sei molto legato, ti concentrai sui suoi gusti e cercherai di mettere in tavola i piatti che ti riescono meglio. Questo perché in Italia, il cibo è una vera e propria forma di comunicazione, immediata e istintiva. Così efficace che può essere utilizzata addirittura contro un messaggio razzista o un simbolo nazi-fascista scarabocchiati su un muro. Proprio come ha deciso di fare lo street artist Cibo, alias Pier Paolo Spinazzè, nella sua città, Verona.

Un murales a San Bonifacio, comune in provincia di Verona

"È da parecchio tempo che vivo e faccio murales qui a Verona – ha raccontato a Ohga – Questa città è sempre stata un laboratorio per l'estrema destra e quello che accadeva qui una decina di anni fa, ora ha coinvolto tutto il Paese. L'aria insomma è diventata piuttosto pesante con il tempo e volevo trovare una soluzione per togliere voce a tutto questo odio. Cultura e bellezza sono due armi contro cui queste persone non possono combattere".

Un pezzo di formaggio sopra una croce celtica, una fetta di torta dove prima c'era una svastica, cantucci e vin santo che ricoprono una frase carica di insulti. Così la sua arte prende il posto della bruttezza, utilizzando immagini che nessuno può fingere di non capire. "Il cibo è cultura, tipicità, territorio. È un qualcosa in cui tutti noi italiani ci riconosciamo e che ci unisce. Saremo forse l'unico popolo che quando è a cena decide quello che mangerà domani. È il buono che cancella l'odio. Ho iniziato come fosse quasi un gioco, ma è stata subito evidente la semplicità disarmante e la leggibilità di questi simboli: non c'è nulla di scritto, è un elemento che tutti capiscono al volo. Così ho scelto questo soggetto proprio per il legame profondo che risvegliava nelle persone".

Un linguaggio tanto semplice, quanto efficace

Case abbandonate, parchi, edifici pubblici. Diversi muri vanno bene, purché siano ben visibili e il messaggio possa arrivare a più gente possibile. Certo, un gelato o una zucca non fermano del tutto chi crede di poter imporre la propria visione politica e sociale attraverso l'odio e la violenza e i murales a volte vengono rovinati: "Capita che sul disegno venga scarabocchiata una nuova svastica. Ma un conto è vedere semplicemente la svastica su una parete spoglia, un altro è capire subito che ha rovinato un qualcosa di bello. Chi guarda fa poi un ragionamento in più ed è anche un modo molto diretto per far intuire cosa sta accadendo a Verona. Diventa una base per spiegare quali legami hanno queste persone con il mondo dello sport e della politica."

Una fermata dell’autobus a Bussolengo, in provincia di Verona

Tanto per capire meglio di quale "aria pesante" si sta parlando, nel 2008 proprio in questa città è stato ucciso un ragazzo. Si chiamava Nicola Tommasoli e aveva 29 anni. La sera del primo maggio in una via del centro è stato avvicinato da cinque ventenni che gli hanno chiesto una sigaretta. Al vedersela rifiutare, hanno dato il via al pestaggio. Ma il fumo era un pretesto: tutti gli aggressori erano legati a gruppi di estrema destra.

Il linguaggio sarà anche semplice, ma il messaggio è ben più profondo. Così, Cibo dipinge murales in tutta Italia, ma solo a Verona ricopre svastiche e croci celtiche. E intanto cerca di coinvolgere più artisti: "Ho tenuto un workshop a Bolzano, dove ho parlato con i ragazzi e affrontato tutta la fase didattica. Ma devono essere gli stessi abitanti e gli street artist locali che ad occuparsi di portare la bellezza nei loro quartieri. Non è necessario realizzare chissà quale opera, ma solo trovare un modo per stimolare il senso civico in chi la vede. Voglio motivare gli altri a fare qualcosa per la propria città: è una soluzione tanto semplice, quanto efficace".

Lo street artist Cibo

Sulle sue pagine Facebook e Instagram puoi trovare i suoi murales, ma anche inviargli delle segnalazioni per messaggi da ricoprire. Oppure, prendere spunto e iniziare un tuo progetto, ideato su misura per casa tua. "È bello vedere che le persone iniziano a imitarti. D'altronde non potrò farlo per tutta la vita, servono altri artisti che vadano in giro".

Credits photos: pagina Instagram di Cibo. In copertina, il murales realizzato nel 2018 in occasione del Vinitaly a Verona