Cibo sostenibile: arriva la mappa che segnala le zone in cui i diritti umani e ambientali sono più a rischio

Fairtrade International ha pubblicato la prima Mappa globale dei rischi sui diritti umani e ambientali. Uno strumento grazie a cui possiamo valutare la filiera dei prodotti alimentari che acquistiamo, e scegliere la soluzione più rispettosa della natura, dei lavoratori e delle comunità.
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Martina Alfieri 9 Febbraio 2023

Anche i consumatori più attenti alla sostenibilità molto spesso non sanno da dove proviene ciò che acquistano. Per aiutare le persone a scegliere prodotti frutto di una filiera rispettosa dei diritti umani e ambientali, l'organizzazione non profit Fairtrade International ha pubblicato una “Risk map” che segnala le zone del mondo più a rischio.

La Mappa dei rischi – in continuo aggiornamento – considera, su ogni territorio, sia le problematiche presenti in materia di diritti dell'uomo e dell'ambiente che le loro cause, ed è stata realizzata con la collaborazione dei lavoratori e degli agricoltori direttamente coinvolti nelle filiere. Al momento, sono state analizzate le filiere del caffè, del cacao, delle banane, dell'uva e del miele.

Tra i fattori considerati si trovano ad esempio lo sfruttamento delle risorse idriche e della biodiversità, i salari e le condizioni dei lavoratori, la parità di genere, e i diritti dei bambini:

Un lavoratore su cinque vive in povertà. A livello globale, 160 milioni di bambini – il 70% dei quali nel settore agricolo – svolgono lavori che danneggiano la loro salute o interrompono la scuola. L'agricoltura assorbe il 70% dei prelievi di acqua dolce a livello globale”, ricorda l’organizzazione Fairtrade.

La Mappa è pensata sia per aiutare i cittadini a compiere una scelta consapevole quando si trovano di fronte a un prodotto – in particolare agroalimentare – che per orientare gli operatori dei diversi settori a comprendere le implicazioni della propria attività. Inoltre, la Mappa potrà servire come guida da cui partire per progettare iniziative volte ad accrescere la sostenibilità delle produzioni agricole e prevenire i rischi per i diritti umani e ambientali.

Cliccando su ogni Paese, è possibile leggere una scheda dettagliata che riassume le principali questioni critiche. L’Italia, ad esempio, presenta i rischi maggiori per 3 dei 26 indicatori pensati da Fairtrade: “Discriminazioni”, “Cambiamenti Climatici” e “Acqua e Biodiversità”.

Se la Mappa realizzata da Fairtrade ci aiuta a valutare la provenienza dei prodotti, ci sono altri strumenti pronti a supportarci nelle nostre scelte quotidiane: su Ohga è disponibile un decalogo per l’alimentazione sostenibile, da tenere a mente quando ci troviamo ad acquistare il cibo che consumiamo.