Come funzionano le app che monitorano la qualità del sonno?

Per scoprire la causa di un periodo di insonnia o della pessima qualità del proprio sonno, spesso si ricorre ad app per smartphone in grado di compiere delle analisi delle ore passate a dormire, fornendo spunti e informazioni talvolta estremamente utili. Ma come funzionano? E soprattutto, quanto sono accurate?
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Kevin Ben Alì Zinati 15 Novembre 2023
* ultima modifica il 15/11/2023

Se la mattina ti svegli e senti di non essere nel pieno delle tue forze, la tua mente è ancora un po’ annebbiata e le gambe faticano a mettere un passo dopo l’altro, la colpa con molta probabilità è del tuo sonno.

Una cattiva qualità delle ore dedicate al riposo notturno, infatti, può incidere pesantemente sulle tue attività quotidiane, in alcuni casi può arrivare anche a comprometterla.

Un pessimo sonno può dipendere da diversi fattori, come episodi di insonnia, posizioni scorrette nel letto oppure atteggiamenti poco funzionali, come il controllo compulsivo dello smartphone sul comodino.

Come fare per capirlo? Oggi abbiamo a disposizione tutta una serie di esami medici specialistici mirati specificamente al monitoraggio del sonno ma spesso chi vuole avere una risposta più immediata prova a fare da sé utilizzando proprio lo smartphone.

Da “nemici” ad alleati, questi dispositivi onnipresenti nelle nostre vite, infatti, oggi sono in grado di compiere delle analisi anche piuttosto accurate delle ore passate a dormire, fornendo spunti e informazioni talvolta estremamente utili.

Gli store online, infatti, sono pieni di App per il monitoraggio della qualità del sonno. Ma sai come funzionano?

Alcune di esse, per esempio, sfruttano il microfono e l’accelerometro dello smartphone per monitorare i clicli del sonno: per “ascoltare” insomma se russi oppure se hai delle apnee.

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Attraverso il microfono, poi, altre app rileveranno tutti gli altri rumori notturni, legati per esempio a movimenti incontrollati durante la notte. Consultando questi dati la mattina successiva una volta alzato, potresti vedere quante ore hai dormito e quanto profondamente. Così facendo potresti per esempio capire se ci sono giorni della settimana in cui la qualità del tuo sonno è più compromessa oppure si si tratta di periodi più o meno lunghi.

Alcune di queste applicazioni sono anche in grado di impostare una sveglia che suona nel momento ritenuto biologicamente migliore per il sonno e la salute dell’utente. Questo potrebbe aiutarti a regolare il ciclo sonno-veglia bilanciando i tuoi bisogni di riposo.

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In altri casi le app misurano la frequenza cardiaca e altri parametri vitali sfruttando la connessione con dispositivi indossabili e smartwatch in modo da registrare, per esempio, l’ora di addormentamento o quella della sveglia e per valutare l’andamento del sonno durante la notte.

L’avanzamento tecnologico ha permesso a questi servizi di diventare sempre più precisi e accurati ma è chiaro che hanno un’affidabilità ancora limitata e soprattutto non paragonabile a quella di un test eseguito con il polisonnografo.

Fai attenzione, quindi, a non pensare di sostituire il parere e la diagnosi di un medico esperto con applicazioni digitali non certificate e più commerciali che mediche. La soluzione numero uno per prenderti cura della tua insonnia e per migliorare la qualità del tuo sonno è sempre la scienza.

Fonte | Humanitas

Le informazioni fornite su www.ohga.it sono progettate per integrare, non sostituire, la relazione tra un paziente e il proprio medico.