Come la carne sintetica, nasce il caffè sintetico senza caffeina: ecco cosa serve per produrlo

Il caffè e le sue piantagioni sono al centro dell’agricoltura mondiale del futuro per diversi fattori. Si tratta di una delle produzioni più inquinanti al mondo e molto spesso non ci accorgiamo sia di quanto spreco produciamo con il dosaggio nella moka, sia di quanta produzione di rifiuti non riciclabili facciamo con le capsule vuote.
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Mattia Giangaspero 8 Maggio 2024

Dopo aver parlato per anni di carne sintetica, del suo arrivo nei supermercati, sembra che sia pronto, dopo un periodo di sperimentazione anche il caffè che non è caffè, ma sa di caffè. Un po' contorto detto così, ma alla fine di questo si parla sostanzialmente, ovvero un caffè senza caffeina.

Sembra che sempre più nell'alimentazione i grandi produttori e le grandi aziende abbiano cambiato il loro approccio e stiano puntando sempre più su prodotti sintetici, anche per il bene del nostro Pianeta. 

Parliamo propri di caffè in questo senso. Di recente abbiamo scritto come il consumo globale di caffè è in costante aumento da quasi 30 anni e l'inquinamento che deriva dalla preparazione del caffè a casa è solo la punta dell'iceberg. Prima della tazzina di caffè che bevi ogni mattina a colazione ci sono diversi passaggi, a partire dalla produzione agricola dei chicchi di caffè, il loro trasporto, la tostatura e la macinazione dei chicchi. Indipendentemente dal tipo di preparazione del caffè, che sia moka, capsule o altro, la produzione di caffè è la fase che emette più gas serra e contribuisce a circa il 40% delle emissioni totali del ciclo di vita del prodotto.

Ora, la punta dell'iceberg può essere controllata, gestita direttamente da noi, che dovremmo far attenzione al dosaggio del macinato per una moka e al riciclo delle capsule di caffè, oppure trovare metodi alternativi come l'utilizzo direttamente dei chicchi.

Quello che, invece, come abbiamo sottolineato, è difficile controllare, è la produzione del caffè e le sue piantagioni e questa risulta essere una delle più inquinanti al mondo e porta i terreni a essere sempre meno resilienti. Insomma un bel giorno di caffè, se dovessimo continuare in questa direzione non ci sarebbe più. Per questo motivo, la Nasa con i suoi ricercatori vuole cambiare la coltivazione dei chicchi di caffè attraverso i bioreattori (ovvero un involucro adeguato per la crescita di organismi biologici).

Inoltre i ricercatori della Nasa puntano anche a implementare cellule di caffè all'interno delle piantagioni di cacao per ridurre la coltivazione di entrambe le due piantagioni.

Aziende nel mondo del food and beverage invece puntano a coltivare caffè con altri semi, come i semi di ceci o i noccioli di dattero. Si tratta di aziende come Voyage Foods, Minus Coffee, Atomo, Prefer, Stem e Northern Wonder.

Fonte | Wall Street Journal