Il radicchio è una varietà di cicoria, tipica dell’Italia, con la foglia colorata. Tra i più famosi, ci sono quelli del Veneto, come il radicchio rosso di Treviso, il radicchio rosso di Chioggia o quello variegato di Castelfranco. Tutte queste varietà hanno ricevuto il riconoscimento IGP, indicazione geografica protetta, e devono essere coltivate secondo un particolare disciplinare. Esistono poi i radicchi verdi, che sono di qualità inferiore e sono considerate piante erbacee.
La pianta del radicchio è caratterizzata da cespi, composti da foglie riunite a rosetta. Alcune qualità sono più compatte, altre invece un po’ meno, come il radicchio tardivo. Le foglie possono avere forme molto diverse: alcune sono tondeggianti, altre allungate, ci sono quelle con margine liscio e quelle con margine frastagliato. E ovviamente le differenze sono anche in termini di dimensione e di colore. Il radicchio più famoso è quello rosso, ma può essere rosa, variegato, verde chiaro o verde scuro.
Il radicchio poi è noto per tutte le sue proprietà benefiche: è un alleato del fegato e del cuore, perché favorisce il colesterolo basso. Si trova in commercio quasi tutto l’anno, ma la produzione principale è nei mesi invernali. Ecco qualche consiglio per coltivarlo a casa e soprattutto per provare ad avere un orto molto ordinato.
Per effettuare la raccolta autunno-invernale, il radicchio andrebbe piantato da fine luglio ai primi di settembre al centro-nord (le varietà tardive tra fine agosto e i primi di settembre) e agosto-settembre al sud (le varietà tardive da metà a fine settembre).
Esistono numerose varietà di radicchio. Com’è stato anticipato questo prodotto Igp è legato soprattutto alla regione Veneto, non è un caso che i più famosi prendano il nome proprio dalle città di origine
Il radicchio non è un’insalata qualsiasi. Puoi ovviamente provare a coltivarla nel tuo orto, ma a livello nazionale – essendo un prodotto di origine controllata – ha dei protocolli severi. La sua coltivazione avviene in autunno e ama i climi abbastanza rigidi. Il consiglio è quello, prima della semina, di preparare molto bene i terreni, possibilmente concimandolo in abbondanza.
La semina diretta si effettua con le tecniche della fila continua o delle postarelle. E devi cercare di distanziare le piantine almeno 20 cm una dall’altra, perché diventeranno abbastanza grandi e hanno bisogno di spazio per cresce. È fondamentale l’operazione dell’imbianchimento. Che cos’è? È una tecnica che serve a migliorare sia la qualità del cespo, che diventa più tenero e di sapore delicato, sia il suo aspetto estetico. Bisogna fare in modo che la pianta non prenda luce, così ci sarà un rallentamento nella produzione della clorofilla.
Il Radicchio può essere seminato in un terreno universale, purché fertile e ben drenato, che va arricchito di un concime organico come lo stallatico pellettato. Appena dopo la semina bisogna irrigare. Di solito si effettuano semine a intervalli, a distanza di 15 giorni, per avere una produzione costante.
Il miglior concime per orto è il letame, un composto nutritivo eccezionale dotato naturalmente e in modo equilibrato di tutti gli elementi necessari alla nutrizione della pianta: azoto, fosforo e potassio, insieme a numerosi microorganismi e ad altri alimenti in percentuali ridotte come ferro, calcio e magnesio.
La semina del Radicchio va condotta tra aprile e luglio; le varietà precoci andranno raccolte in autunno, mentre quelle tardive in inverno. Il Radicchio può essere seminato in un terreno universale, purché fertile e ben drenato, che va arricchito di un concime organico come lo stallatico pellettato.
Si può seminare in pieno campo oppure anche seminare in semenzaio e trapiantare in seguito nell'orto. Le piante di radicchio devono esser messe a 35 cm l'una dall'altra, si possono disporre a quinconce (per intendersi alternate “a zig zag”) per tenere una distanza maggiore a parità di spazio.
Quanto deve essere bagnato? Nonostante sia una pianta principalmente invernale, è importante organizzare un’irrigazione costante. Il terreno non deve inzupparsi, ma deve sempre essere bagnato. Per questo motivo è meglio avere un sistema d’irrigazione a goccia. Una volta che la pianta è adeguatamente cresciuta puoi raccoglierla: il cespo deve essere chiuso. Rimuovi le foglie più esterne e pulisci la radice, accorciandola. Fai in modo che restino meno di 4/5 cm.
Per potare il radicchio bisogna cimare le foglie e tagliare un pò la radice se si trapiantano le piantine a radice nuda, mentre per quelle in vaschetta basta cimare un pò le foglie. Irrigazione: bagnare spesso per mantenere il terreno umido, senza creare ristagni idrici. La rincalzatura invece non è necessaria.
Il radicchio non soffre molto la presenza di parassiti animali, semmai è più vulnerabile alle malattie crittogamiche, ovvero i funghi. Comunque il rischio principale, proprio per il clima umido in cui cresce, sono le lumache. Per evitare i funghi, le ruggini e i marciumi puoi fare molta attenzione allo stato del tuo orto, che deve essere sempre ben tenuto. Evita dunque i ristagni di acqua, le foglie marce e sporche di terra. Insomma, il radicchio ha bisogno di crescere in un ambiente pulito.
I radicchi precoci vanno scalzati dal suolo facendo leva con una vanga, opportunamente inserita nel terreno a debita distanza dai cespi. Subito dopo la raccolta, vanno asportate le foglie esterne dal cespo dato che nella maggior parte dei casi risultano rovinate o danneggiate. Per conservare il radicchio fresco, potrete immergere la parte della radice in acqua, proprio come fareste per un comune mazzo di fiori recisi. Questa tecnica è ideale per il radicchio tardivo che viene colto da novembre a primavera. Potrete conservare il radicchio in frigorifero avvolto da carta per alimenti.
(Pubblicato da Valentina Rorato 30.03.2020;
Modificato da Mattia Giangaspero 2.10.2023)