Con il freddo e il caro energia in molti preferiscono camini e stufe, ma come e dove usarli?

Camini e stufe sono tornati di moda, non è un remake del passato ma semplicemente il caro energia che colpisce sempre di più le famiglie italiane. Ma attenzione perché esistono dei divieti, vediamo dove e quando poterli usare.
Entra nel nuovo canale WhatsApp di Ohga
Francesco Castagna 25 Ottobre 2022

Nonostante nel mese di ottobre si stiano registrando temperature sopra i 23-24 gradi, in molte città italiane c'è chi ha già cominciato a riscaldarsi. Come? Quest'anno vanno per la maggiore camini e stufe. Questo perché per il caro energia utilizzare il riscaldamento conviene meno che comprare della legna, anche se il materiale in molte regioni è più che raddoppiato, raggiungendo i 25 euro al quintale. In ogni caso, attualmente quella della legna da ardere rimane la scelta più conveniente.

Conviene sicuramente per le nostre tasche, ma non conviene di certo per l'ambiente. L'Agenzia regionale Arpa Lombardia ha rilevato che, solo nella regione, il 39% delle emissioni di Pm10 deriva dall'utilizzo di camini a legna domestici.

Forse non lo sapevi, ma esistono cinque regioni del nord Italia in cui è vietato "utilizzare generatori di calore con classe di prestazione emissiva inferiore a 4 stelle",  e sono: Lombardia, Veneto, Toscana, Emilia Romagna e Piemonte. Il divieto non vale esclusivamente per i camini e per le stufe, ma anche per le termostufe a legna e le stufe ad accumulo alimentare a biomassa legnosa.

I divieti

Come ti ho già detto, le regioni che hanno imposto dei limiti e dei divieti per l'uso dei camini e delle stufe sono cinque. In Lombardia dal 2020 è vietato installare “generatori di calore alimentati da biomassa legnosa aventi emissioni superiori a quelle individuate per la classe ‘quattro stelle’, secondo una norma approvata nel 2017, che ha stabilito la suddivisione in classi ambientali dei generatori di calore tramite numero di stelle.

L'11 ottobre 2022 però la giunta regionale ha previsto alcune deroghe tramite una delibera regionale, secondo cui sarebbero esclusi da tale divieto “i caminetti e gli impianti con potenza al focolare fino a 10kW utilizzati saltuariamente per scopi ricreativi e non per l’abituale riscaldamento” e viene posticipato l'utilizzo dei generatori a biomassa, fino al 15 ottobre 2024, installati dal 20/12/2013 e fino al 18/09/2017, purché rispettino le caratteristiche di rendimento energetico indicate nella delibera regionale n. 1118/13.

In Veneto invece dal 2019 non è più possibili installare "non è più possibile installare generatori di calore con “classe di prestazione emissiva inferiore a 4 stelle". Mentre in Emilia Romagna sarà vietato utilizzare le vecchie stufe a legna, dal 1 ottobre fino al 30 aprile. In Toscana invece, nelle città in cui il livello di PM10 è elevato è fatto divieto di utilizzo dei generatori di calore alimentati a biomasse con classe di prestazione inferiore alle 3 stelle, mentre in Piemonte il divieto risale al 2019, su “generatori di calore alimentati a biomassa legnosa aventi una potenza nominale inferiore a 35 kW e classe di prestazione emissiva inferiore alla classe 4 stelle”.

Il camino ecologico

Un'alternativa potrebbe essere quella del camino ecologico, ovvero senza limitazioni legate alla canna fumaria. È una soluzione con cui non bisogna richiedere permessi o personale qualificato per installarli, inoltre possono stare a contatto con qualsiasi superficie.

Ne avrai sicuramente sentito parlare, o magari ti sarà capitato di vederli nelle case di città. Sono i camini comunemente chiamati "decorativi", quelli a parete che hanno come combustibile il bioetanolo. Se non lo sapevi, accenderli tutte le sere ti permetterà di riscaldare l'ambiente e creare un'atmosfera più familiare. Puoi usarli per ritardare e posticipare l'accensione/spegnimento dei termosifoni.

Ovviamente anche il bioetanolo è un materiale che inquina, ma è sicuramente a basso tenore di monossido di carbonio. Bisogna sempre capire però in che modo viene prodotto e non acquistare qualsiasi tipo di bioetanolo.

È il processo di produzione infatti, come sai, la parte fondamentale che determina l'impronta di carbonio di un prodotto. Per concludere quindi, il bioetanolo è sicuramente un'alternativa migliore al classico camino, ma non ci sentiamo di dire che sia un prodotto "green", bisogna quindi pensare di utilizzarlo solo se è strettamente necessario.