Cop27: approvato il piano da 3,1 miliardi di dollari per creare sistemi di allarme rapido entro il 2027

Uno dei primi risultati ottenuti da questa Cop27 è un nuovo fondo per dotare i Paesi più colpiti dalle conseguenze del cambiamento climatico di nuovi sistemi d’allarme precoce. Ecco di cosa si tratta.
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Francesco Castagna 10 Novembre 2022

Cosa sono i sistemi di allarme rapido e perché saranno fondamentali per proteggere i luoghi in cui viviamo da eventuali disastri ambientali? In apertura della Cop27 il Segretario Generale delle Nazioni Unite Antonio Guterres ha avvertito la platea dei leader internazionali "O scegliamo di cooperare o sarà suicidio collettivo", facendo riferimento al mancato impegno da parte delle nazioni di rispettare gli Accordi di Parigi.

Secondo Guterres, le Nazioni Unite dovranno dotarsi di un piano per garantire sistemi di allerta rapidi entro i prossimi cinque anni. I sistemi di allerta, o early warning, sono strumenti di monitoraggio che preannunciano delle situazioni di crisi. Gli Stati potranno dotarsi di sistemi di supporto alle decisioni e, con sistemi di comando e controllo, riusciranno a realizzare le sale operative adatte per la gestione di infrastrutture.

Il piano, presentato da Guterres in presenza di attori pubblici e privati, fa parte dell'iniziativa Early Warnings for All, e prevede una serie di investimenti iniziali di 3,1 miliardi di dollari, tra il 2023 e il 2027. Essendo le comunità meno responsabili della crisi climatica quelle più colpite dalla crisi globale, Guterres ha ricordato che queste comunità sono vulnerabili e vengono colte alla sprovvista da disastri climatici, senza alcuno strumento di allerta preventiva.

Il piano di allerta precoce era già stato annunciato a marzo, con le prime installazioni di sismografi, stazioni GPS, satelliti e linee di comunicazione. "I Paesi con una copertura limitata di allerta precoce hanno una mortalità per catastrofi otto volte superiore a quella dei Paesi con una copertura elevata", ha detto Guterres, per questo motivo bisogna rapidamente rimediare agli errori fatti e intervenire in questa direzione. Sono dati che devono diminuire drasticamente, come ha stimato la Commissione globale sull'adattamento ai cambiamenti climatici. Secondo il lavoro della Commissione, 800 milioni di dollari per sistemi di questo tipo contribuirebbero alla riduzione delle perdite nei Paesi in via di sviluppo da 3 a 16 miliardi di dollari all'anno.

I sistemi di allerta precoce aiuteranno anche  i nostri futuri governi a non investire in progetti inefficaci per contrastare le conseguenze del cambiamento climatico. Non solo, con questi sistemi riusciremo anche a capire l'importanza delle azioni contro il clima e ad avere contezza delle emergenze. Per farti qualche esempio, in Uganda le stazioni meteorologiche erano cadute in rovina per via della guerra civile e la scarsa manutenzione. Grazie al progetto SCIEWS le stazioni obsolete sono state aggiornate ed è migliorata la riduzione del rischio di catastrofi con mezzi più efficaci.