Cop27: oggi è il turno dei leader internazionali. Alla prova dei fatti, tra concretezza e “bla, bla, bla”

Il secondo giorno della Cop27 comincia con il discorso e la partecipazione dei leader. GIorgia Meloni prenderà parte a una tavola rotonda in compagnia del ministro dell’Ambiente Pichetto Fratin e interverrà nel tardo pomeriggio nel corso di una plenaria. Giornata significativa per l’Italia, che rincontra per la prima volta dopo il caso Regeni le istituzioni egiziane.
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Francesco Castagna 7 Novembre 2022

Dopo la cerimonia di apertura, oggi la Cop27 si apre con il primo evento di peso: i discorsi dei leader internazionali. Sebbene sia evidente la mancanza di alcuni attori, come Xi Jin Ping, Putin e Modi, questo evento è importante per lo meno per il nostro Paese, perché è il primo appuntamento internazionale della neo Presidente del Consiglio Giorgia Meloni. Allo stesso tempo, è anche la prima volta che l'Italia si reca con il primo ministro italiano in Egitto da quando Giulio Regeni è stato trovato morto nel 2016 al Cairo.

Non è ancora chiaro il coinvolgimento da parte delle autorità egiziane, ma è noto come l'Egitto in tutti questi anni abbia cercato di rallentare, oscurare e ostacolare le indagini da parte dell'intelligence italiana. Il presidente egiziano Abdel Fattah Al-Sisi si è sempre rifiutato di fornire gli indirizzi dei 4 agenti segreti accusati di essere colpevoli della sparizione di Giulio Regeni, informazione necessaria per far partire il processo nei loro confronti.

Rimarrà storica nel frattempo la foto della stretta di mano tra Giorgia Meloni e Abdel Fattah Al-Sisi. Palazzo Chigi  dovrà gestire l'imbarazzo nei confronti di una situazione scomoda, un attacco alla democrazia, come lo definiscono i genitori di Giulio Regeni, verso il quale non ci si può voltare dall'altra parte.

Gli obiettivi

Alle ore 12 Giorgia Meloni prenderà parte alla foto con gli altri leader e poi parteciperà alla tavola rotonda "Just Transition" intorno alle 12.30, alle 17 invece ci sarà un ulteriore intervento durante la Sessione Plenaria.

Tanti i temi sul tavolo dei leader: i piani di adattamento ai cambiamenti climatici, il fondo Loss and Damage, il pacchetto Fit for 55 e una revisione dei modelli di produzione. Tutto per un unico obiettivo: mantenere l'aumento della temperatura entro 1,5°C.

I discorsi di Al Sisi e Guterres

Per ringraziare tutti i partecipanti che si sono recati a Sharm el-Sheikh per partecipare ai lavori della Cop prende la parola il presidente egiziono Al-Sisi.

Lo stop alla guerra di Abdel Fattah Al-Sisi

"Le Nazioni Unite sono venute in una città di pace, la prima città che sta affrontando la sfida di una transizione verde. Ci sono grandi aspettative per arrivare a ottenere risultati forti", ha detto Al-Sisi, che poi ha elencato una serie di domande a cui i leader internazionali dovranno rispondere in questa occasione. Quesiti di carattere mondiale, che serviranno a tutelare l'umanità intera.

Ma soprattutto, non passa inosservata una domanda avanzata alla platea proprio dal presidente egiziano: "Possiamo lavorate insieme? Siamo consapevoli della responsabilità che abbiamo?", chiede Al-Sisi, facendo un chiaro riferimento alla guerra in Ucraina causata dall'invasione della Russia. Stop alla guerra e stop alle sofferenze mondiali, questo è il segnale che lancia il governo del Cairo, in apertura della seconda giornata.

In conclusione, Al Sisi si concentra sull'importanza del fondo Loss and Damage, un sostegno che secondo lui serve proprio per i Paesi che economicamente non riuscirebbero ad affrontare ulteriori crisi, sociali, ambientali ed economiche.

"The Baby 8 bilion" di Antonio Guterres

Il discorso del Segretario Generale delle Nazioni Unite Antonio Guterres si apre con una riflessione: che tipo di risposte daremo al "bambino" con cui l'umanità raggiungerà gli 8 miliardi? A lui deve essere dedicata questa Cop, per Guterres, e a tutti coloro che verranno in futuro. Una cop che guarda avanti, una Cop speranzosa, questo è il segnale che il Segretario Generale delle Nazioni Unite vuole lanciare a tutti.

"Stiamo perdendo le sfide che ci eravamo posti, le temperature aumentano e con esse anche i disastri, perciò anche noi dobbiamo accelerare", ha detto poi Guterres, sottolineando il fatto che il conflitto russo-ucraino ci pone davanti a delle sfide ancora più complicate, ma che possiamo portare a termine. Bisogna farlo perché -e su questo il Segretario delle Nazioni Unite è stato chiaro- è inaccettabile che il clima venga messo in secondo piano rispetto alle questioni geo-politiche. Il clima, ricorda Guterres, viaggia su un'altra linea, che non può assolutamente diventare secondaria.

Poi ha chiesto di valutare seriamente in questa occasione l'importanza del fondo Loss and Damage, e un early warnig universale per gli eventi estremi, da realizzare entro i prossimi cinque anni.