Cop28, approvato il documento finale sul Global Stocktake: c’è l’uscita progressiva dai combustibili fossili

Il presidente della Cop28 ha appena presentato il testo finale sul Global Stocktake. Il risultato è stato definito da molti come “coraggioso”: per la prima volta un testo di una Conferenza delle Parti prevede un accordo sull’abbandono delle fonti fossili.
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Francesco Castagna 13 Dicembre 2023

Per la prima volta in una Conferenza delle Parti i governi delle Nazioni Unite hanno deciso di "abbandonare i combustibili fossili". Il presidente della Cop28 Al Jaber lo ha definito un risultato storico, i delegati delle Nazioni Unite applaudono l'approvazione del testo definitivo che ha messo d'accordo le parti.

È la terza bozza che viene discussa da giorni, dopo che nel secondo documento era stato tolto il termine "phase out" dal fossile, che significa interrompere gradualmente l'utilizzo dei combustibili fossili nei piani di sviluppo dei Paesi di tutto il mondo.

I delegati hanno convenuto che fosse meglio utilizzare un altro tipo di termine: "transition away", ovvero invece del termine "eliminare gradualmente", il documento dice ai Paesi di "abbandonare" i combustibili fossili a partire da questo decennio. Quel "transition away" potrebbe essere interpretato in questo modo: considerare che da ora in poi i Paesi non dovranno più finanziare le fonti fossili a discapito delle rinnovabili. I membri dell'OPEC, ovvero l'organizzazione dei Paesi che esportano petrolio, hanno osservato attentamente le fasi antecedenti la presentazione dell'accordo finale.

"Sono imbarazzato che ci siano voluti 28 anni per arrivare qui, ma siamo felici" – Dan Jørgensen, ministro dell'ambiente danese

Se nelle precedenti Cop si era soltanto parlato di una progressiva uscita dalle fonti fossili, ora c'è un accordo scritto su carta. Soddisfazione da parte dei delegati dell'Unione Europea, c'è l'abbraccio tra il ministro dell'ambiente della Danimarca, Dan Jørgensen, e Xie Zhenhua, inviato per il clima della Cina e il commento dei Paesi insulari: il testo è sicuramente un passo avanti per l'inserimento di termini mai previsti finora, ma non è specificato se tale abbandono dei combustibili fossili avverrà nei termini previsti per contenere l'aumento della temperatura entro 1,5 C°. Fa eccezione Samoa, uno stato insulare della Polinesia, che dopo l'approvazione ha gridato infuriato contro la presidenza emiratina, accusandola di aver approvato il Global Stocktake quando non erano presenti nella stanza. Samoa è uno Stato ad alto rischio e costantemente sotto osservazione, poiché potrebbe essere uno dei primi Paesi a essere sommerso dall'innalzamento del livello del mare.

Cosa dice il testo

Il testo presentato dalla presidenza emiratina parla di:

  • allontanarsi progressivamente dai combustibili fossili, in maniera ordinata e razionale, in modo da raggiungere il livello di emissioni zero previsto per il 2050.
  • Inoltre si menziona un sostanzioso acceleramento per quanto riguarda la promozione delle fonti alternative: dal nucleare all'energia solare ed eolica, fino all'idrogeno e alle tecnologie di cattura e stoccaggio di carbonio.
  • Si chiede ai Paesi di triplicare la capacità di energia rinnovabile a livello globale e raddoppiare il tasso medio annuo di miglioramento dell'efficienza energetica entro il 2030.
  • Accelerare gli sforzi per la riduzione graduale dell'energia a carbone non abbattuta
  • Accelerare gli sforzi a livello globale verso sistemi energetici a emissioni nette zero, utilizzando combustibili a zero o a basso contenuto di carbonio ben prima della metà del secolo o intorno ad essa.

  • Accelerare e ridurre sostanzialmente le emissioni di gas climalteranti a livello globale, in particolare quelle di metano, entro il 2030
  • Accelerare la riduzione delle emissioni del trasporto su strada su una serie di percorsi, anche attraverso lo sviluppo di infrastrutture e la rapida diffusione di veicoli a emissioni zero o ridotte
  • Eliminare quanto prima i sussidi inefficienti ai combustibili fossili che non affrontano la povertà energetica o le giuste transizioni

L'Unione Europea ha ricordato a tutti i Paesi delle Nazioni Unite di continuare a contribuire a questo processo per mettere progressivamente tutti d'accordo e raggiungere l'obiettivo di mantenere la temperatura entro 1,5°C, che i Paesi insulari non saranno lasciati soli e che si continuerà a discutere di giustizia climatica.

Fonte| UNFCCC;

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