In Africa si è fermato il turismo e così elefanti e rinoceronti sono sempre più minacciati dai bracconieri

Elefanti e rinoceronti sempre più a rischio a causa del fenomeno illegale del bracconaggio nel continente africano. Un problema che già esisteva, ma che si è intensificato in maniera preoccupante con lo stop del turismo e la mancanza di sussidi governativi per chi lotta contro questo crimine.
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Gaia Cortese 20 Maggio 2020

In Africa la diffusione del coronavirus ha fermato il turismo. Un settore che, secondo quanto confermato dal World Travel & Tourism Council nel 2018 ha contribuito all’8,5% del PIL del continente. Nello stesso anno, l’Africa è anche stata la seconda regione al mondo a crescere più rapidamente nel settore del turismo, ma di certo non potremmo dire lo stesso guardando al 2020.

Senza turismo e senza i posti di lavoro che il turismo sostiene, l'economia africana sembra destinata a crollare, e i problemi non finiscono qui. "Senza turismo non rimangono soldi per la gestione dei parchi africani, né tanto meno per i lavori di conservazione – ha spiegato Colin Bell, cofondatore di Wilderness Safaris -. Oltretutto gli abitanti delle comunità rurali vicine, perdendo il lavoro e quindi il proprio reddito, saranno costretti a cacciare elefanti e rinoceronti in cerca di selvaggina”.

In Africa ogni giorno quasi un centinaio di elefanti muoiono a causa del commercio illegale di animali selvatici.

Il bracconaggio è uno dei problemi che più preoccupa in questo momento e per quanto esistano già delle squadre che si occupano di contrastare questo fenomeno, iniziano a mancare i sussidi da parte del Governo. Non solo queste persone sono in prima linea per difendere e proteggere gli animali selvatici, ma devono anche potersi proteggere dal contagio del virus. Inevitabilmente il coronavirus ha puntato i riflettori sul commercio illegale delle specie animali, il quarto più grande crimine organizzato nel mondo; ecco perché questo potrebbe essere un momento cruciale per la conservazione degli animali.

“Quello che ancora in pochi sanno è che ogni giorno circa 96 elefanti muoiono a causa del bracconaggio – ha dichiarato Holly Budge, fondatore dell’associazione How Many Elephants -. Di questo passo gli elefanti si estingueranno entro un decennio. A causa della diffusione del Covid-19, gli elefanti corrono un rischio ancora maggiore per l’azione illegale dei bracconieri, la nostra volontà è diffondere maggiore consapevolezza su questo argomento e raccogliere fondi per l'organizzazione”.

Changing attitudes towards the role of women At How Many Elephants, we are passionate about supporting the work of the Black Mambas, South Africa’s all-female anti-poaching team. Our founder, Holly Budge, immersed herself with the Black Mambas, to gain an intimate insight into what motivates these pioneering women. They are protectors, educators and beacons of hope. Armed with pepper spray and handcuffs, they patrol hunting grounds of armed poachers. The Black Mambas are a registered Essential Service in the Covid-19 Pandemic and continue to patrol and defend the wildlife. All measures have been taken to protect the Black Mambas against infection and their Headquarters is isolated and out of limits to anyone. Food rations are delivered by their supervisors and sanitation is high priority. It is imperative that funds continue to be raised to support this donation-reliant organisation to help them carry on with their vital work to protect the wildlife. Please see link in bio to help. #twopointsixchallenge #howmanyelephants @londonmarathon

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Anche i rinoceronti sono in serio pericolo. Da quando il Sudafrica ha bloccato il turismo a causa del Covid-19, il numero di casi di bracconaggio si è intensificato.

"Non appena il blocco ha colpito il Sudafrica, abbiamo iniziato ad avere un'incursione quasi ogni singolo giorno – ha racconta Nico Jacobs, fondatore dell’organizzazione no profit Rhino 911 al New York Times -. Almeno nove rinoceronti sono stati uccisi nella provincia nord-occidentale del Sudafrica dal momento del blocco, ha detto, «e quelli sono solo quelli che conosciamo".

Anche nel vicino Botswana, secondo l’organizzazione Rhino Conservation Botswana, almeno sei rinoceronti sono stati uccisi da quando il Paese ha chiuso i propri confini per fermare la diffusione del virus.