Cosa dobbiamo aspettarci dalla strana coppia Pichetto Fratin – Cingolani

Cosa aspettarsi dal nuovo ministro dell’Ambiente e della Sicurezza Energetica? Vediamo insieme il profilo di Pichetto-Fratin, che per sei mesi lavorerà in coppia con l’ex Ministro Cingolani.
Entra nel nuovo canale WhatsApp di Ohga
Francesco Castagna 26 Ottobre 2022

Con il nuovo governo Meloni cambia il ministro dell'Ambiente e anche il nome del suo ministero. Il "Ministero della transizione ecologica" lascia lo spazio al nuovo "Ministero dell'Ambiente e della Sicurezza energetica".

Soltanto nei prossimi mesi potremo vedere se questa modifica sarà solo di facciata o se avrà degli effetti anche nelle azioni del nuovo ministro: Gilberto Pichetto Fratin.

Classe 1954, forzista, commercialista pro flat tax e già Viceministro al Ministero dello Sviluppo Economico, Fratin sarà affiancato e consigliato dall'ex Ministro della Transizione Ecologica Roberto Cingolani, che ha accettato l'incarico di consulente per l'Energia a titolo gratuito. Oggi, 25 ottobre 2022, Fratin parteciperà alla sua prima riunione UE dei ministri per l'Energia.

È questo infatti il primo scoglio del governo Meloni: trovare una soluzione per superare l'inverno con le attuali forniture di energia disponibili, senza incorrere in ipotesi di razionamento o di aumento delle bollette.

Ticket Pichetto Fratin-Cingolani

Il neo ministro Fratin ha già preso alcune posizioni ideologiche importanti. Punti di vista che continuano ad animare il dibattito.

È favorevole alla sperimentazione per il nucleare di quarta generazione, è a favore dei rigassificatori (tra cui quello di Piombino) e di recente si è detto favorevole all'uso delle trivelle per continuare a estrarre gas.

Queste premesse confermano la linea dettata dall'ex-ministro Cingolani, secondo cui la transizione energetica non è parte della transizione ecologica, ma deve venire necessariamente prima per rispondere in qualsiasi modo, green o meno, alle esigenze del Paese.

Il ticket Pichetto Fratin-Cingolani secondo le intenzioni del neo-ministro dovrebbe durare sei mesi, entro i quali il duo dovrà lavorare per far entrare in funzione il rigassificatore di Piombino e discutere insieme agli altri ministri UE (nel frattempo arriva un primo sì dal Presidente Giani per l'autorizzazione alla realizzazione del rigassificatore, con conseguente e forse anche inevitabile ricorso da parte del sindaco di Piombino Ferrari, che si era detto contrario) e all'introduzione di un price cap europeo.

Ma Fratin è tutt'altro che una nuova figura politica alle prime armi con le questioni ambientali ed energetiche.

Posizioni politiche

Già a maggio del 2021, ancor prima dell'approvazione da parte dell'UE della Plastic tax, si era detto contrario alla tassa sulla plastica che a suo parere andava contro gli interessi nazionali dell'Italia.

"La considero un assurdo perché va a colpire le nostre imprese", aveva dichiarato quando era viceministro allo Sviluppo Economico, sostenendo fermamente che l'Italia è tra i più grandi produttori di questo materiale, e che "Prima di colpire i produttori bisognerebbe intervenire con azioni educative e di riutilizzo, ma è un discorso molto più ampio".

Nell'ambito dell'approvazione della legge SalvaMare aveva presentato un emendamento secondo cui avrebbe voluto cancellare l'analisi costi-benefici in caso di installazione di impianti di desalinizzazione (dissalatori). Sappiamo già, grazie al parere dell'esperto Renzo Rosso, docente di Costruzioni idrauliche e marittime e Idrologia al Politecnico di Milano, che questi impianti "hanno dei costi enormi per l'energia e dei problemi di residui rifiuti difficili da smaltire, tipo la salamoia".

Poco dopo il via libera dell'Europarlamento al pacchetto Fit for 55, aveva definito la decisione europea molto ideologica e poco realistica, in merito allo stop all'immatricolazione delle auto con motore endotermico. Al tempo fu così preoccupato che si senti in dovere anche di esporsi in questo modo: “Continuo a non immaginare il Gran Premio di Monza senza il rombo del motore delle auto in pista. Bisognava ridurre le emissioni in modo graduale tenendo conto della realtà che stiamo vivendo”.

Queste sono le premesse all'operato di Pichetto Fratin, che lui stesso dovrà decidere se smentire o confermare. Nel frattempo possiamo già immaginare una transizione ecologica molto di basso profilo, tutta attenta ai bisogni emergenziali (più che sacrosanti, ma dipende in che modo si risolvono) delle persone e poco alla tutela dell'ambiente.