
Potresti averlo mangiato sulle tartine che tua mamma ha deciso di servire come antipasto qualche anno fa, a Natale. Oppure lo hai trovato fra gli ingredienti di quegli udon con frutti di mare. Be', certo, avrai pensato: è polpa di granchio, fra i frutti di mare sta benissimo. In realtà, del granchio ha solo il sapore (e forse nemmeno quello). Infatti il surimi (questo il suo vero nome) non è affatto un alimento a base di polpa di granchio. Probabilmente nemmeno quelle chele da cui ti sei lasciato tentare in friggitoria sono fatte di granchio, ma, appunto di surimi. Ma allora cos'è? Com'è fatto? Quali sono le sue proprietà nutrizionali?
Come suggerisce il suono del suo nome, il surimi è un prodotto dalle origini giapponesi. Il suo nome significherebbe più o meno “pesce tritato”, e in effetti di questo si tratta – o almeno si trattava in origine, quando il pesce, sminuzzato, veniva mescolato a un po' di zucchero per ottenere il kamaboko, una sorta di polpetta di pesce cotta al vapore tipica della cucina del Sol Levante. Oggi, però, dopo aver letto gli ingredienti del surimi che è possibile acquistare al supermercato potrebbe diventare difficile anche definirlo pesce.
Puoi fare anche tu una semplice prova: scrivi “surimi etichetta” nella barra di ricerca di Google e cerca fra le immagini che ti vengono proposte. Io ti dirò gli ingredienti che trovo nella prima che riesco a leggere chiaramente. Si tratta di “bastoncini di surimi in salamoia”. Primo ingrediente: bastoncini di surimi. E qui si apre una parentesi che mi spiega cosa c'è in questi bastoncini: per il 38% si tratta di surimi. E questo è tutto il pesce che c'è lì dentro. Il resto è zucchero, acqua, albume d'uovo, amido, olio di semi di colza, fecola, sale, aromi, coloranti e altri additivi alimentari.
Se ti interessa scoprire più nello specifico di che pesce si sta parlando, in molti casi non riuscirai a scoprirlo. Ti dovrai accontentare di sapere che nella maggior parte dei casi il surimi viene prodotto con merluzzo, sgombro, sardine, nemitteri e altri pesci poco utilizzati ad altri scopi.
I valori nutrizionali del surimi variano in base ai suoi ingredienti. Diciamo che se il tuo scopo, nel momento in cui hai pensato di mangiarlo, era fare il pieno dei grassi buoni di origine marina, difficilmente riuscirai a raggiungerlo. Infatti il processo di lavorazione industriale che porta alla produzione dei bastoncini, delle chele di granchio e degli altri prodotti a base di surimi ne elimina molti. Del pesce, insomma, restano soprattutto le proteine – e nemmeno tutte.
Stando alle informazioni recuperabili al sito del Dipartimento dell'Agricoatura degli Stati Uniti, con 100 grammi di surimi assumeresti:
Se sei abituato a sentir decantare la bontà del cibo tipico giapponese, in questo caso resterai deluso. Come avrai ben capito, delle proprietà salutari del pesce conserva ben poco. È un prodotto industriale, e come molti altri prodotti industriali ha i suoi limiti. L'aggiunta di zucchero e di sale è la prima. Peraltro, rispetto ai valori sopra riportati alcune etichette svelano dosi di zucchero ben più alte (in quella che ho sbirciato prima su Google vengono segnalati ben 14 grammi di zucchero ogni 100 grammi di bastoncini). Insomma, se stai cercando un modo per arricchire la tua alimentazione di pesce (una scelta che di per sé fa bene alla salute) puoi trovare di sicuro una strategia migliore.
Non voglio allarmarti dicendoti che il surimi fa male. Non ne farei, però, un ingrediente abituale della mia alimentazione e, soprattutto, prima di mangiarlo leggerei bene l'etichetta per capire cosa c'è davvero dentro, perché fra i possibili ingredienti ci sono diversi allergeni e alimenti associati a intolleranze.
Se soffri di allergie o intolleranze alimentari, quindi, devi prestare particolare attenzione. Nel surimi che stai per comprare potrebbero esserci oltre al pesce (che di per sé può dare allergie) anche uova, frumento o latte. Non te lo aspettavi, vero?