Covid-19: sì, ancora lui. La malattia (e quindi il virus) che ci ha messi di fronte alla più grande pandemia del nostro tempo è ancora qui, in mezzo a noi. E che ci piaccia o no, dobbiamo accettarlo.
Conviene, anche perché seppur in forme nuove, a velocità ridotte e con conseguenze meno gravi, Sars-CoV-2 continua imperterrito a farsi strada nella popolazione italiana e mondiale.
Secondo il bollettino n. 60 del Ministero della Salute, tra il 20 e il 26 giugno sono stati registrati 2.504 casi di infezione, il 20,1% in più rispetto alla settimana precedente.
Qualcuno pensava che il caldo potesse darci una mano e mettergli il bastone tra le ruote ma così non è stato. Anzi, l’instabilità climatica che continua a esporci a sbalzi termici e temperature prima roventi poi invernali non fa altro peggiorare le cose favorendo le infezioni da virus para-influenzali e quindi una sempre maggior confusione.
All’aumento dei casi registrato nell’ultimo monitoraggio di giugno ci sono da aggiungere poi altri due fattori. Uno è sicuramente l’effetto della caduta dell’obbligo di mascherina per i lavoratori, gli utenti e i visitatori delle strutture sanitarie all'interno dei reparti che ospitano pazienti fragili, anziani e immunocompromessi, una delle ultimissime misure di protezione volute dal Governo ancora in piedi.
Da qualche settimana poi sta anche circolando una nuova classe di varianti del virus, ribattezzata FLIRT e caratterizzata da due forme virali particolarmente vivaci, ovvero KP.3 e LB.1: due varianti più contagiose e facilmente trasmissibili, capaci di bypassare l’azione protettiva dei vaccini ma fortunatamente meno aggressive.
Per questo, ancora una volta, è determinante capire come riconoscere il Covid-19, che tipo di sintomi provoca oggi l’infezione da Sars-CoV-2 e come intervenire.
La sintomatologia del Covid-19 di quest’estate è in larga parte sovrapponibile a quella provocata da un raffreddore. Vuol dire:
Per distinguere questi disturbi da quelli provocati d aut raffreddore, può diventare utile sottoporsi a un tampone antigenico. Cosa fare in caso di infezione? Nella maggior parte dei casi l’infezione è in forma lieve, i sintomi compaiono nel giro di 3-5 giorni e per questo è bene restare a casa per tutelarsi e evitare di diffondere il contagio.
Fonte | Ministero della Salute