Da olio per friggere a biocarburante: in Puglia si usa l’economia circolare per i trasporti pubblici

A partire dal 1 marzo, a Taranto partirà una sperimentazione innovativa: l’olio esausto che è stato usato per friggere in cucina sarà trasformato in biocarburante da utilizzare al posto del gasolio nei mezzi pubblici della città. Un’iniziativa di economia circolare che consentirà di ridurre le emissioni di Co2 e recuperare gli scarti alimentari, trasformandoli in materiale utile e green.
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Sara Del Dot 29 Gennaio 2019

Ci sono condimenti che vanno bene per tutto. L’olio, senza dubbio, è uno di questi. Lo puoi versare sull’insalata, nella pasta, nel risotto, puoi metterlo sul pane, nella zuppa, nei dolci. Da quest’anno, in alcune città pugliesi, sarà possibile inserirlo anche nel serbatoio degli autobus al posto della benzina.

La prima a intraprendere questa sperimentazione sarà Taranto: qui, dopo aver trascorso un intero pomeriggio a friggere panzerotti, patatine o melanzane per la parmigiana, invece di buttare l’olio usato nello scarico del lavandino potrai conservarlo per far funzionare i mezzi pubblici. Si tratta di un accordo sottoscritto dal Sindaco della città Rinaldo Melucci, Amat (Azienda per la Mobilità dell’Area di Taranto), Amiu (Azienda multiservizi e igiene urbana di Taranto) ed Eni per sperimentare, a partire dal 1 marzo, la sostituzione in alcuni autobus comunali del gasolio classico con Enidiesel+. Si tratta di un biocarburante realizzato proprio da Eni in un’ottica di economia circolare. L’azienda multinazionale ha infatti avuto la possibilità di trasformare alcune raffinerie in bioraffinerie finalizzate alla realizzazione di carburanti green utilizzando come materia prima scarti biologici come, appunto, oli vegetali e grassi animali. In questo modo sarà possibile ridurre in modo consistente le emissioni inquinanti dei mezzi di trasporto pubblici utilizzando uno degli scarti che nella cucina locale è decisamente frequente: l’olio esausto.

Contestualmente all’introduzione di questo nuovo prodotto all’interno della mobilità urbana, il Comune di Taranto implementerà la raccolta degli scarti utilizzabili per il biocarburante. In questo modo i cittadini siano incentivati e facilitati alla conservazione e alla raccolta dei vari oli da cucina, consegnandoli ad Amiu attraverso l’installazione di contenitori appositi.

Non solo Taranto

Una svolta, quella di Taranto, che ha tutte le carte in regola per essere replicata anche altrove. E le risposte non si sono fatte attendere. Il 24 gennaio, infatti, l’assessore all’ambiente di Bari, Pietro Petruzzelli, ha annunciato in un post pubblicato su Facebook di essersi messo in contatto con Eni per aderire alla sperimentazione sul biocarburante prodotto con l’olio esausto.

Presto, quindi, cucinando e mangiando frittura, panzerotti e melanzane alla parmigiana potrai contribuire, se non al mantenimento della linea, sicuramente alla salvaguardia dell’ambiente.