Decine di delfini spiaggiati in Mozambico, ma è mistero sulle cause della loro morte

I corpi di oltre 100 delfini sono stati trovati senza vita sulle spiagge dell’isola di Bazaruto, a nord della capitale Maputo. Dalle prime autopsie non sono emersi problemi relativi a pelle, lingua o intestino dei cetacei. Le autorità locali non escludono un collegamento con il ciclone Guambe che ha recentemente colpito lo Stato africano.
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Federico Turrisi 25 Febbraio 2021

Un altro macabro ritrovamento, e ancora una volta le vittime sono dei cetacei. Pochi giorni fa infatti le spiagge dell'isola di Bazaruto, in Mozambico, si sono riempite di carcasse di delfini, circa un centinaio. Colpa dell'inquinamento e delle attività umane, come al solito? Al momento non è dato saperlo. La causa di questi decessi è infatti ancora sconosciuta, ha dichiarato il ministro dell'ambiente mozambicano citato dalla Bbc, e diversi esperti si stanno recando sul luogo. Le prime autopsie non hanno rivelato problemi relativi alla pelle, alla lingua o all'intestino degli animali.

Una delle ipotesi formulate dalle autorità locali è che le morti siano collegate al ciclone Guambe, che la scorsa settimana si è abbattuto nella regione agitando fortemente le acque al largo dell'isola di Bazaruto. Il responsabile del parco nazionale dell'arcipelago, Tomas Manasse, ha anche aggiunto – come riferisce sempre la Bbc – che i delfini sono noti per seguire il loro capo branco a riva quando si trovano in pericolo.

Questo triste episodio è stato collegato ad un fatto di cronaca simile avvenuto la scorsa estate sulla costa delle isole Mauritius, nell'Oceano Indiano, dove 52 delfini erano stati ritrovati morti. Gli ambientalisti avevano dato la colpa a una nave che si era incagliata e aveva sversato tonnellate di greggio in mare. Da un'indagine svolta dal ministero della Pesca di Port Louis è emerso però che in quel caso all'origine della moria di delfini c'era un fenomeno noto come barotrauma, che è causato da un brusco cambiamento di pressione, a sua volta provocato da una moltitudine di fattori quali l'utilizzo di sonar militari, un terremoto sottomarino o un'eruzione vulcanica.