Dinner cancelling: pro e contro della dieta che ha fatto dimagrire Fiorello

Saltare la cena per dimagrire: sarebbe questo principio, alla base della dieta del dinner cancelling, ad aver permesso alla star della tv Fiorello di perdere qualche chilo di troppo. Dal punto di vista tecnico si tratta di una forma di digiuno intermittente, con un vantaggio: potrebbe far dimagrire senza tagliare sulle calorie. Attenzione, però: potrebbe farti credere di non dover far caso all’equilibrio della tua alimentazione.
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Dott.ssa Silvia Soligon Biologa nutrizionista
27 Gennaio 2020 * ultima modifica il 27/01/2020

Il nome dice tutto: “dinner cancelling”, ossia “che elimina la cena”. È la dieta che, stando alle recenti cronache, avrebbe permesso a Fiorello di dimagrire, presentandosi ai suoi spettatori in gran forma. Il suo nome è anche quello di un regime alimentare descritto nel 2008 nel libro La dieta del dinner cancelling da Dieter Grabbe, nutrizionista e personal trainer tedesco. Un regime alimentare che stando a come viene descritto sembra essere simile a una delle varie forme di digiuno intermittente che potresti decidere di praticare. Scopriamo di cosa si tratta e quali sono i suoi pro e contro.

Il dinner cancelling di Dieter Grabbe

Secondo la dieta del dinner cancelling di Dieter Grabbe saltare la cena – o, meglio, limitare i pasti tra il risveglio e le cinque del pomeriggio, consumando poi solo snack leggeri e bevande salutari, per tre volte alla settimana – avrebbe molteplici effetti sull'organismo. Il dimagrimento sarebbe solo il beneficio più evidente che potresti ottenere se decidessi di seguirla. Grabbe parla infatti anche di rallentamento dei processi di invecchiamento e buon riposo. Dulcis in fundo, non manca un presunto effetto disintossicante (ma come ben sappiamo basta che fegato, intestino, reni e polmoni funzionino bene perché il tuo organismo abbia a disposizione tutto ciò di cui ha bisogno per eliminare le famigerate tossine).

Come accennato, questo approccio ricade nel gruppo dei digiuni intermittenti (come, per esempio, l'abitudine di digiunare per un giorno a settimana). In particolare, si tratta di una forma di quello che nel linguaggio scientifico viene chiamato time-restricted feeding: mangiare solo per un numero limitato di ore nell'arco della giornata. Gli studi condotti sul tema suggeriscono che il digiuno intermittente possa favorire la riduzione del peso, dei livelli di insulina (l'ormone che regola i livelli di zuccheri nel sangue), della pressione, dell'infiammazione e dell'appetito, e che possa migliorare la sensibilità all'insulina e i livelli dei grassi nel sangue. Alla base di questi benefici ci sarebbero, fra gli altri, un miglior funzionamento dei processi in cui è coinvolta l'insulina, la riduzione dello stress ossidativo, l'aumento delle difese antiossidanti e una riprogrammazione di processi e ormoni associati all'invecchiamento.

Alcuni indizi suggeriscono che qualora per dimagrire scegliessi il time-restricted feeding avresti il vantaggio di non doverti preoccupare delle calorie. Intendiamoci: probabilmente avrai già sentito dire che per dimagrire in modo salutare non basta contare le calorie, ma che è necessario fare in modo che le calorie che ingerisci provengano dai giusti nutrienti. È però vero che in genere il dimagrimento è dovuto a un deficit delle calorie assunte con cibo e bevande rispetto alle calorie bruciate nell'arco della giornata. Nel caso del time-restricted feeding sembra invece che per dimagrire non sia necessario questo deficit; piuttosto, a farti perdere peso sarebbe il semplice fatto di limitare i pasti entro una certa ora della giornata.

Tutto merito della crononutrizione?

A entrare in gioco sarebbe la cosiddetta crononutrizione, e a farti dimagrire sarebbe il fatto di mangiare in accordo ai cosiddetti orologi biologici, ossia quei meccanismi che sincronizzano le funzioni dell'organismo con lo scorrere delle ore della giornata. In passato si riteneva che il loro controllo dipendesse esclusivamente dal cervello. Oggi, invece, è noto che all'interno dell'organismo sono presenti più orologi biologici e si hanno a disposizione diverse prove di come gli orologi esterni al cervello siano sincronizzati proprio dai pasti.

Ancora una volta a entrare in gioco sarebbe l'insulina, considerata il principale mediatore dell'effetto dei pasti sugli orologi biologici. E se un tempo si pensava che gli spuntini di mezzanotte compromettessero la linea perché fonti di calorie extra rispetto al fabbisogno quotidiano, oggi si hanno prove che in realtà siano deleteri anche perché possono influenzare il metabolismo.

L'importanza dell'equilibrio

Il ruolo della crononutrizione nel dimagrimento non è stato però ancora del tutto compreso. Perciò per il momento non è consigliabile fare cieco affidamento sui suoi principi per dimagrire. Soprattutto, resta sempre valido il principio secondo cui per perdere peso in modo sano devi fornire al tuo organismo tutto ciò di cui ha bisogno per funzionare correttamente anche quando scegli il time-restricted feeding.

Un grande contro di questo tipo di approccio potrebbe infatti essere indurre a credere di poter mangiare in modo incontrollato purché si salti la cena. Ti sconsiglio, quindi, di seguire un dinner cancelling fai da te: rivolgiti a un esperto competente che sappia guidarti in un percorso di dimagrimento sano ed equilibrato.

Laureata in Scienze Biologiche con un dottorato in Scienze Genetiche e Biomolecolari, ha lavorato nel campo della ricerca fino al 2009 altro…
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