Distrutto un nido di tartaruga caretta caretta in Toscana: una bravata che mette in luce un problema più serio

Un gruppo di ragazzi, forse tutti minorenni, ha scavalcato la recinzione a protezione di un nido a Castiglione della Pescaia e ha iniziato a scavare in cerca di alcune uova di questa specie in via d’estinzione, probabilmente per portarle via con loro. Le forze dell’ordine hanno aperto un’inchiesta, ma questo atto vandalico ci ricorda quanto siamo incapaci di convivere con le altre specie viventi.
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Giulia Dallagiovanna 14 Agosto 2020

Quest'anno l'Italia ha conosciuto un record bello e importante: in soli due mesi gli esperti hanno individuato ben 160 nidi di tartarughe caretta caretta, specie in via d'estinzione, sparsi lungo tutta la penisola. E qualche fortunato turista, magari, potrà assistere in diretta all'emozionante schiusa delle uova e alla prima frenetica corsa dei piccoli verso il mare. Episodi che non solo ti ricordano la tanto decantata, e a volte un po' banalizzata, bellezza della natura, ma anche che con questa meraviglia bisogna imparare a convivere. Così arriva un po' come uno schiaffo dritto in volto la notizia di quanto accaduto a Castiglione della Pescaia, in provincia di Grosseto: un gruppo di ragazzi, probabilmente tutti minorenni, ha violato e distrutto il nido delle Rocchette, uno dei tre presenti nella zona.

Certo, si tratta di una bravata da adolescenti, ma i danni ci sono e sono ingenti. È stato il guardiano del vicino stabilimento balneare a raccontare quanto è avvenuto nella notte tra il 9 e il 10 agosto: quattro o cinque giovanissimi hanno scalvato il recinto rimuovendo la pesante grata installata proprio a protezione delle uova. Dopodiché hanno iniziato a scavare per farne emergere alcune e riporle in un secchiello, probabilmente per portarle via con loro. L'uomo a quel punto ha gridato e i ragazzi, spaventati, sono scappati. Unico errore del guardiano è stato non avvisare subito né le autorità, né TartAmare, l'associazione che si occupa della salvaguardia delle tartarughe e che ha poi diffuso la storia sui social.

L'intera nidiata potrebbe essere stata compromessa

Quando i carabinieri forestali e i membri dell'associazione sono giunti sul posto, qualche giorno dopo, hanno constatato con amarezza che 15 uova erano irrimediabilmente distrutte e che l'intera nidiata, composta da 91 uova, poteva essere stata compromessa. Insomma, c'è il rischio che da quell'angolo di spiaggia non emerga nessuna tartaruga. Le forze dell'ordine intanto hanno aperto un'indagine e stanno cercando di rintracciare i colpevoli.

Al di là di un triste episodio come questo, dovremmo tutti ricordarci che oggi rispettare l'ambiente ed educare i nostri figli a fare altrettanto non è un vezzo per sentirci può buoni, ma una priorità alla quale nessuno può più sottrarsi. Prendersi cura della natura, significa salvaguardare anche la tua salute.