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Disturbi del sonno in primavera: a cosa sono dovuti e come rimediare

Con l’arrivo della primavera molte persone vanno anche incontro a un periodo di grandi difficoltà nel dormire. Nella maggior parte dei casi dipende dai cambiamenti di temperatura e dall’aumento del numero di ore che si passa esposti alla luce. Condizione che finisce per alterare la produzione di melatonina, l’ormone deputato al controllo del ciclo sonno-veglia.
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Kevin Ben Alì Zinati 2 Aprile 2024
* ultima modifica il 02/04/2024

Tornano i pomeriggi al sole e le passeggiate all’aria aperta ma con la primavera arrivano anche diverse condizioni disagevoli.

Non sto parlando solo delle allergie o di quel senso di perenne stanchezza che tutti quanti abbiamo patito almeno una volta ad inizio marzo: per molti, infatti, i mesi che anticipano l’estate corrispondono anche a un periodo in cui è difficile dormire bene.

I disturbi del sonno sono problemi tutt’altro che banali perché una buona qualità del riposo notturno è intrinsecamente collegata alla qualità della giornata stessa.

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Dormire poco e male significa compromettere la propria salute mentale e fisica inficiando così le capacità di relazione e di concentrazione in ambito lavorativo o scolastico.

I disturbi del sonno che insorgono nei mesi primaverili sono legati al cambiamento del clima a cui siamo sottoposti e, più nello specifico, al passaggio dall’ora solare a quella legale che, come sai, avviene ogni anno verso la fine di marzo.

Passare da temperature più fredde a quelle più miti e calde può innescare stati di nervosismo e tensione, specialmente in quelle persone che già si trovano in una condizione di stress a causa di problemi personali o lavorativi.

L’allungamento delle giornate e delle ore di luce a cui siamo esposti, poi, altera la produzione di melatonina, quell’ormone deputato al controllo e alla regolazione del ciclo sonno-veglia.

In condizioni normali la melatonina viene prodotta soprattutto nelle prime ore della mattina, tra le 2 e le 4, ma alterazioni di luce modificano questo processo compromettendo così il nostro sonno.

Con la produzione di melatonina sballata siamo più esposti arrischio di insonnia iniziale, intesa come una vera e propria fatica di addormentarsi, o anche di insonnia tardiva, una condizione che provoca invece risvegli bruschi e traumatici nel cuore della notte.

Tutte situazioni che portano a non dormire e se il riposo notturno è spezzettato e frammentato a causa dei continui risvegli, le conseguenze peseranno sull’umore così come sulla nostra salute in generale.

Non mi riferisco solo a un diffuso senso di astenia e a vari disturbi dell’attenzione, della concentrazione e della memoria ma anche una forte sensazione di sonnolenza durante il giorno, ansia e irritabilità.

Per contrastare i disturbi del sonno tipici della primavera e cerare di tutelare quindi il nostro riposo notturno è importante dunque ripristinare la corretta produzione della melatonina e, con lei, il giusto ciclo di sonno-veglia.

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Come fare? Andando a letto sempre nella stessa ora e alzandosi alla stessa ora anche nel weekend per esempio, oppure evitando di trascorrere troppo tempo con gli occhi puntati sugli schermi di smartphone o tablet in grado di influenzare la produzione di melatonina.

Aiuta anche ridurre la nicotina e la caffeina consumate durante la giornata così come seguire una dieta equilibrata priva di pasti eccessivamente pesanti e salati e svolger sport e attività fisica in maniera regolare.

Fonte | Humanitas

Le informazioni fornite su www.ohga.it sono progettate per integrare, non sostituire, la relazione tra un paziente e il proprio medico.