Dopo il via libera, arriva lo stop: vietate le corride a Città del Messico. Siamo alla fine di questa violenta tradizione?

Nuova sospensione per le corride a Città del Messico. Un giudice ha accolto le richieste degli animalisti che contestano la corrida per crudeltà e obsolescenza. La decisione riapre il dibattito sulla tauromachia in Messico: è davvero la fine di questa tradizione secolare?
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Roberto Russo 2 Febbraio 2024

Un giudice federale ha nuovamente sospeso le corride a Città del Messico, appena tre giorni dopo la loro ripresa. La decisione arriva dopo le accese proteste delle associazioni animaliste, che contestano la corrida per la sua crudeltà e la sua obsolescenza.

La sospensione è provvisoria e si basa sulla legge di Città del Messico contro il maltrattamento degli animali. La legge non vieta la corrida, ma lascia al tribunale la decisione su eventuali abusi commessi durante la “fiesta brava”.

Una battaglia che va avanti da anni

Le corride erano tornate a Città del Messico il 28 gennaio, dopo quasi due anni di sospensione. La decisione della Suprema Corte di Giustizia della Nazione di avallare il ritorno dei tori aveva suscitato forti proteste da parte delle associazioni animaliste, che avevano organizzato una marcia e una manifestazione davanti alla Plaza México, la più grande arena del mondo.

Le motivazioni addotte dalle associazioni animaliste e da tutte le persone di buon senso, sono varie. In primis, è lampante che si tratti di una pratica crudele e violenta, che causa forte stress e dolore agli animali. Quelli che scendono nell'arena sono tori vengono allevati e preparati appositamente e che hanno alle spalle maltrattamenti fin dalla nascita. Giunti nell'arena si trovano in un ambiente a loro ignoto, pieno di gente urlante e con delle persone (i toreri) che li stimolano ad attaccare. E quando lo fanno sono infilzati con spade e lance. Spesso muoiono per dissanguamento o per ferite interne. Va da sé che questa è una tradizione arcaica e obsoleta, e appellarsi oggi alla tradizione non ha veramente alcun senso.

La sospensione della corrida è una vittoria per le associazioni animaliste, che però non abbassano la guardia. La battaglia per l'abolizione della corrida a Città del Messico e in tutto il paese continuerà. La decisione del giudice federale riapre il dibattito sulla tauromachia in Messico. La corrida è una tradizione secolare, ma è sempre più contestata e il numero di spettatori è in calo.

La Plaza México è considerata la "capitale mondiale della corrida", ma il futuro di questa tradizione è incerto. Le proteste degli animalisti e la decisione del giudice federale sono un segno che la società messicana sta cambiando e che la corrida potrebbe presto diventare un ricordo del passato.

Fonte | ANSA