Dopo la Regione Emilia-Romagna, anche il Comune di Piacenza dichiara l’emergenza climatica

La città si aggiunge alla lunga lista di enti e istituzioni che hanno approvato la stessa iniziativa, tra cui spiccano il Parlamento europeo e il Senato italiano. Gli obiettivi sono ambiziosi, ma la vera sfida sarà fare in modo che non rimanga tutto solo sulla carta.
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Giulia Dallagiovanna 2 Marzo 2022

La guerra in Ucraina potrebbe peggiorare ulterioriormente anche la questione climatica. Di certo, ci sta ricordando che non investire sulle rinnovabili è stata una scommessa persa. Abbiamo relegato l'ambiente in secondo piano per decenni eppure nel corso degli ultimi tre anni ci ha già ricordato per ben due volte (per pandemia e invasione dell'Ucraina) quanto sia un tema di primaria importanza. Anzi, quanto dovrebbe in cima a qualsiasi agenda. Per questo motivo, è importante che sempre più città stiano dichiarando l'emergenza climatica. L'ultima in ordine di tempo è stata Piacenza, in Emilia-Romagna.

La proposta dei Fridays for Future è stata approvata ieri da 500 firme, al termine di un dibattito di tre ore in consiglio comunale. L'iniziativa ha peraltro messo d'accordo tutti, dal PD a Fratelli d'Italia, passando per il Movimento 5 Stelle. "L’ambiente non ha colori politici", ha chiosato l'assessore Paolo Mancioppi.

Gli obiettivi che da questo momento si pone il Comune sono ambiziosi, ma in linea con quelli tracciati dall'Unione europea:

  • emissioni zero su tutto il territorio cittadino entro il 2050
  • utilizzare solo energia elettrica proveniente da fonti rinnovabili
  • incentivare l'efficientamento energetico e la riqualificazione degli edifici
  • ampliare la Ztl e incrementare le piste ciclabili
  • imporre l'obbligo di raccolta differenziata in tutte le manifestazioni pubbliche

La decisione di Piacenza segue quella dell'Emilia-Romagna, che aveva dichiarato l'emergenza climatica e ambientale già ad agosto 2019. Sempre più istitutizioni si stanno muovendo in questo senso. Lo stesso Parlamento europeo ha approvato una proposta simile poco prima della Cop25 di Madrid, nel novembre 2019, mentre il Senato italiano a giugno 2020 ha riconosciuto l'urgenza di misure incisive e immediate in quella che l'ex ministro Sergio Costa aveva definito "una giornata importantissima". La sfida più grande, però, è fare in modo che questi impegni non rimangano solo sulla carta.