Il Senato approva la mozione di maggioranza sull’emergenza climatica: “Richiesti interventi immediati”

Via libera di Palazzo Madama alla mozione di maggioranza sulle iniziative per affrontare l’emergenza climatica, con cui si riconosce l’urgenza di misure incisive e immediate. Soddisfatto il ministro dell’Ambiente Sergio Costa: “Costruiamo un percorso insieme, l’ambiente non ha colore politico”.
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Federico Turrisi 10 Giugno 2020

Quella di ieri è stata definita dal ministro dell'Ambiente Sergio Costa "una giornata importantissima". Perché? Perché la politica italiana ha capito, o meglio dovrebbe aver capito che la lotta ai cambiamenti climatici è una priorità e richiede provvedimenti urgenti. Nella giornata di ieri infatti il Senato ha dato il via libera alla mozione di maggioranza sulle iniziative per affrontare l'emergenza climatica. Il testo è stato approvato in seguito ad una votazione per parti separate su cui si sono incrociate le astensioni, mentre sono state respinte le mozioni di opposizione.

"Del dibattito di oggi mi piace che ci si è confrontati in modo sereno, garbato, istituzionale per trovare un percorso assieme", ha sottolineato nel suo intervento in aula il ministro Costa. "Quando si parla di sostenibilità, di natura, di ambiente, come si fa a pensare che appartengono a un qualche colore politico? Con questa mozione impegniamo non solo il governo, ma noi stessi nel nostro senso di responsabilità. Ci impegniamo a contribuire non più contro, ma per l'emergenza climatica".

Il testo impegna il governo su 22 punti. In particolare, tra le altre cose, l'esecutivo è chiamato a intervenire per:

  • riconoscere la necessità di intervenire per affrontare l'emergenza ambientale e climatica nel nostro Paese ed operare, in raccordo con il Parlamento, per consentire in tempi rapidi e certi, nel rispetto delle indicazioni scientifiche e degli accordi internazionali, la riduzione delle emissioni di anidride carbonica in atmosfera e la progressiva decarbonizzazione dell'economia;
  • accelerare la realizzazione degli interventi di mitigazione ed adattamento al cambiamento climatico, in particolare sul fronte della prevenzione del dissesto idrogeologico;
  • sostenere l'azione parlamentare tesa all'inserimento del principio della tutela della natura, dell'ambiente e dello sviluppo sostenibile nella Costituzione;
  • rafforzare le misure contenute nel piano nazionale integrato per l'energia e il clima (Pniec) per dare piena attuazione agli impegni adottati nell'ambito dell'accordo di Parigi sui cambiamenti climatici;
  • procedere alla ricognizione degli incentivi esistenti per l'efficientamento energetico, anche per favorire l'utilizzo migliore delle tecnologie esistenti per aumentare la produzione di energia elettrica da fonti rinnovabili;
  • attuare ogni misura che favorisca la transizione dall'economia lineare verso un modello di economia circolare basato su un uso efficiente delle risorse naturali, su una corretta gestione dell'acqua e su un virtuoso ciclo dei rifiut;
  • ridurre progressivamente i sussidi ambientalmente dannosi;
  • favorire la transizione verso un sistema di trasporto pubblico sostenibile e verso la mobilità elettrica;
  • favorire le politiche di rigenerazione del tessuto urbano, di tutela dei beni culturali, paesaggistici e degli ecosistemi, di contrasto al consumo di suolo e all'abusivismo edilizio;
  • promuovere lo sviluppo della filiera agricola biologica e delle buone pratiche agronomiche.

Ora dobbiamo solo attendere che dalle parole si passi ai fatti.