Ecco Keyra, il primo cucciolo di ocelot nato in un parco zoologico italiano

Si chiama ocelot, ma se ti dico gattopardo capirai subito di quale animale si parla. Nei decenni scorsi ha rischiato l’estinzione, per colpa del commercio delle sue pelli: ne venivano uccisi fino a 200mila esemplari ogni anni. Nel frattempo, questa pratica è stata vietata, ma la specie non è del tutto fuori pericolo. Ecco perché questa è davvero una bella notizia.
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Giulia Dallagiovanna 23 Aprile 2019

Per la prima volta è nato un cucciolo di ocelot in un parco zoologico italiano. A essere precisi, una cucciola. Si chiama Keyra, ha due grandi occhi chiari e un manto maculato che ricorda quello di un leopardo. Ma l'ocelot in realtà è il famoso gattopardo, quello che ha prestato il nome a una delle opere più famose di Giuseppe Tomasi di Lampedusa. Vive soprattutto in America Centrale e del Sud, ma nei decenni scorsi ha rischiato di estinguersi. E indovina di chi era la colpa? Come spesso accade, dell'essere umano che ne uccideva circa 200mila all'anno per commercializzarne le pelli. Pratica vietata dal 1990, ma ancora oggi l'ocelot è nella lista rossa della IUCN (International Union for Conservation of Nature). Ecco perché ogni nuovo nato è davvero un'ottima notizia.

Ma in questo caso, non è la sola. Keyra infatti ha dovuto insegnare a Andy, la femmina di ocelot che l'ha partorita, a diventare madre. “Nella storia di Andy c’è la ragione della sua insicurezza – ha spiegato Caterina Spiezio, responsabile del settore ricerca e conservazione del Parco Natura Viva di Bussolengo, il luogo del lieto evento – Lei non fu svezzata e allevata dalla sua mamma ma dai keeper del parco zoologico dove nacque. Sebbene ora sia adulta, rimane il fatto che non abbia mai vissuto su di sè l’esperienza dell’accudimento da parte di un adulto della propria specie, al quale si aggiunge l’inesperienza stessa di essere mamma per la prima volta. Questo ha comportato una maggiore inquietudine nel gestire la voglia di esplorare di Keyra e un po’ di tempo in più per accettarne gli spostamenti autonomi”.

Keyra però ci ha messo davvero poco per risvegliare l'istinto di protezione nella madre. Sarà stato il musetto impertinente, i movimenti goffi o la tanta voglia di esplorare ogni anfratto tra le rocce presenti nel suo reparto, fatto sta che Andy era davvero attenta a riportare la cucciola al sicuro nella tana, dopo ogni tentativo di fuga.

È stato proprio grazie allo staff del Parco che ha imparato a considerare l'uomo con una specie diversa dalla sua e a cercare l'aiuto in Philip, il padre di Keyra. “I tre mesi di Keyra ora impediscono alla mamma di riuscire a trasportarla e portarla al sicuro – prosegue Spiezio – Così, Andy, non può far altro che tranquillizzarsi e osservarla mentre gioca con qualunque cosa si muova, che sia un rametto, un sassolino o un arricchimento da scartare. Anche se la sua attività preferita rimane quella di arrampicarsi dappertutto, in perfetto ‘stile ocelot'".

Insomma al Parco Natura Viva di Bussolengo, in provincia di Verona, non è nato solo un nuovo cucciolo, ma una nuova famiglia. E per una volta, l'essere umano è stato un aiuto, invece che un ostacolo.