Emergenza ambientale alle Galápagos: sversati in mare oltre 1.000 litri di gasolio a causa di un errore umano

Il carburante doveva finire nel serbatoio di un’imbarcazione turistica al largo dell’isola di Santa Cruz, ma durante l’operazione di riempimento qualcosa è andato storto. I ranger stanno cercando di limitare i danni per l’ecosistema marino che dal 1978 è patrimonio dell’Unesco.
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Martina Alfieri 27 Giugno 2023

Un migliaio di litri di gasolio sono finiti nel mare cristallino delle Galápagos, al largo di Santa Cruz. Dovevano servire a riempire il serbatoio di uno yacht turistico ma durante le operazioni di rifornimento è stato commesso un errore che potrebbe costare molto caro al delicato ecosistema marino, patrimonio dell’Unesco fin dal 1978.

L’arcipelago delle Galápagos è conosciuto in tutto il mondo per la grande varietà naturale che ospita. Non a caso, è proprio lì che il naturalista inglese Charles Darwin decise di concentrare gran parte dei suoi studi.

L’allarme è scattato lo scorso 23 giugno, quando i ranger del Parco Nazionale delle Galápagos sono dovuti intervenire con urgenza per contenere un'ingente fuoriuscita di gasolio nella zona costiera dell'isola di Santa Cruz, tra Punta Carrión e il Canale Itabaca: 300 galloni (pari a oltre 1.000 litri) di carburante inquinante dispersi nell’Oceano Pacifico. Purtroppo non è la prima volta che si verificano incidenti simili nell'area delle Galápagos, uno dei più recenti risale al 2019.

L'area colpita dallo sversamento è subito stata isolata nel tentativo di limitare i danni ecologici. Non è la prima volta che le Galápagos devono affrontare un’emergenza ambientale come questa. Nel 2019, un enorme container da 2.200 litri di diesel si era rovesciato nel porto dell’isola di San Cristobal.

Solamente un mese fa, dopo la scoperta di una nuova barriera corallina nelle isole Galápagos, il governo dell’Ecuador aveva siglato un importante accordo per proteggere l’arcipelago, custode di una ricchissima biodiversità.

Preziosi abitanti delle Galápagos sono ad esempio le tartatughe: nell’arcipelago se ne contano 13 specie diverse, oggetto degli studi di genetisti provenienti da ogni parte del mondo. Un anno fa, un gruppo di ricercatori dell’Università di Princeton è riuscito a identificare quella che pare essere l’unica Chelonoidis phantasticus ancora vivente. La sua specie sembrava estinta fin dal 1906.