Estrarre acqua dall’aria che respiriamo: e se fosse la nuova potenziale soluzione contro la siccità?

Un team di scienziati team ha ideato un dispositivo capace di assorbire l’acqua dall’atmosfera durante la notte per poi trasformarla in liquido potabile attraverso dei processi di condensazione con la luce solare ambientale durante il giorno.
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Kevin Ben Alì Zinati 8 Settembre 2023

Troppa o troppo poca. In ogni caso, il destino dell’acqua del nostro Pianeta non sembra aiutare l’uomo.

L’aumento delle temperature e lo scioglimento dei ghiacciai innalza il livello di mari e oceani e mette in pericolo sempre più zone costiere e le comunità che le abitano.

All’opposto, la mancanza di acqua potabile e pulita, spesso strettamente legata agli eventi estremi causati dal Climate Change, brucia raccolti e coltivazioni e minaccia la salute – e quindi la vita – di popolazioni intere.

Minacce più che concrete se consideri che secondo l’UNICEF, oltre 190 milioni di bambini in Africa soffrono per la mancanza di acqua potabile e quasi mille sotto i cinque anni ne restano vittime ogni giorno.

Tra le soluzioni per mitigare il problema dell’assenza di acqua c’è la desalinizzazione dell’acqua di mare, che però richiede un’elevata intensità energetica ed è comunque legata all’impiego di combustibili fossili.

La raccolta dell’acqua atmosferica è interessante, ma nelle regioni con un’umidità inferiore al 70% conviene poco perché necessita di una notevole quantità di energia per condensare il vapore.

Perché allora non provare con l’aria? Sì, hai capito bene: l’aria. È esattamente ciò che ha fatto un gruppo di ricercatori guidato dal professor Woochul Song della Divisione di Scienze e Ingegneria Ambientale dell’Università di Scienza e Tecnologia di Pohang e dell’UC Berkeley.

Hanno utilizzato la luce del sole per raccogliere dell’acqua atmosferica. Se ti sembra pazzesco, pensa che ci sono riusciti nel luogo in cui meno te lo saresti aspettato: il deserto della Death Valley, in California, una delle regioni più calde e aride del mondo.

Per riuscirci, il team ha ideato un dispositivo per la raccolta dell'acqua basato su delle strutture metallo-organiche capaci di assorbire l’acqua dall’atmosfera durante la notte per poi trasformarla in liquido potabile attraverso dei processi di condensazione con la luce solare ambientale durante il giorno.

Il dispositivo è stato testato in due diverse località, Berkeley nel giugno 2022 e il deserto della Death Valley nell’agosto dello stesso anno, dove le temperature possono arrivare anche a 40°C a mezzanotte e un’umidità relativa inferiore al 7%.

I ricercatori hanno ideato un dispositivo che sfruttadelle strutture metallo–organiche per assorbire l’acqua dall’atmosfera e trasformarla in liquido potabile attraverso processi di condensazione durante il giorno. Photo credit: Università di Scienza e Tecnologia di Pohang

Con gli esperimenti, come descritto sulla rivista Nature Water, gli scienziati sono riusciti a raccogliere rispettivamente 285g e 210g di acqua per chilogrammo di struttura metallo-organica impiegata.

Questa tecnologia, hanno spiegato, ha un’applicabilità universale e rappresenta un promettente passo avanti nella lotta alla scarsità d’acqua. Sì, perché non inquina e utilizza l’unica risorsa che non esauriremo mai.

Fonte | "MOF water harvester produces water from Death Valley desert air in ambient sunlight" pubblicata il 6 luglio 2023 sulla rivista Nature Water