Giornata Mondiale degli Oceani: perché dobbiamo tutelare la nostra principale fonte di vita

L’8 giugno si celebra la Giornata Mondiale degli Oceani, una ricorrenza che mira ad aumentare la consapevolezza sull’importanza della nostra principale fonte di vita, oggi minacciata da plastica, pesca illegale, overfishing, traffico marittimo, cambiamenti climatici e innalzamento delle temperature. Vediamo com’è nato e perché si festeggia questo evento, dedicato alle acque che coprono il 70% della Terra, non a caso chiamata anche “pianeta blu”.
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Gaia Cortese 7 Giugno 2021

L’8 giugno di ogni anno si celebra il World Ocean Day, ossia la Giornata Mondiale degli Oceani, un’occasione per riflettere sul dovere di ciascuno di interagire con gli oceani in modo sostenibile, dato che queste acque ricoprono il 70% del pianeta Terra e dalla loro salute dipende la nostra sopravvivenza. Disastri ecologici come quello appena avvenuto nelle acque dell’Oceano Indiano, al largo dello Sri Lanka, dimostrano quanto le condizioni di mari e oceani debbano essere salvaguardate.

L'inquinamento dovuto alla plastica, la pesca illegale e l'overfishing (pesca eccessiva), le trivellazioni nell’Artico, la perdita delle barriere coralline e l’innalzamento del livello marino: sono queste le principali minacce da cui gli oceani devono proteggersi, un problema che oltretutto ci tocca sempre più da vicino: secondo alcuni dati forniti dal WWF, il Mare Nostrum può considerarsi protetto solo in minima parte (1,3% ) ed è sempre più minacciato dall’inquinamento da plastica, dal trasporto marittimo, dalla nautica da diporto e dagli effetti dei cambiamenti climatici. Come gli oceani, infatti, anche i mari raggiungono temperature sempre più elevate e diventano sempre più acidi e privi di ossigeno.

È per sensibilizzare sempre più persone sulla gravità di questi problemi che si festeggia la Giornata Mondiale degli Oceani; la data dell'8 giugno è stata scelta per questa ricorrenza in quanto anniversario della Conferenza Mondiale su Ambiente e Sviluppo di Rio de Janeiro, alla quale questa ricorrenza deve le sue origini.

L’obiettivo comune deve essere quello di salvaguardare il polmone blu del Pianeta che rilascia più del 50% dell’ossigeno che respiriamo ed è in grado di assorbire un terzo dell’anidride carbonica che l'uomo produce. Oltre ad agire come regolatore del clima, poi, fornisce anche sostentamento per miliardi di persone. Non lo si può ignorare.

Quando e perché si celebra

La Giornata Mondiale degli Oceani è stata istituita l'8 giugno del 1992 a Rio de Janeiro, in occasione della Conferenza Mondiale su Ambiente e Sviluppo che ha rappresentato uno dei passaggi fondamentali nel processo di cooperazione ambientale internazionale.

Questa giornata viene tuttavia riconosciuta dall’Assemblea delle Nazioni Unite, guidata dal Canada, solo a partire dal 2008 e, dall’anno successivo viene inaugurata la prima UNWOD, ovvero la Giornata Mondiale degli Oceani delle Nazioni Unite, da festeggiare proprio l'8 giugno,

In questa occasione, finalmente la tutela degli oceani diventa argomento di dibattiti e confronti tra esperti internazionali e rappresentanti di governo, ma ognuno di noi può essere ulteriormente informato su tematiche che dovrebbero influenzare ogni nostra scelta e nostro comportamento quotidiano.

Il programma del 2021

Life & Livelihoods ("Vita e mezzi di sussistenza") è il tema della Giornata Mondiale degli Oceani 2021, che ribadisce un solo e unico concetto: l'oceano è fonte di vita. L'obiettivo è di aumentare la consapevolezza di quanto pratiche sbagliate nel quotidiano rispetto allo smaltimento di rifiuti, ma anche al consumo massivo di pesce, possano minacciare il già precario equilibrio del pianeta.

Per questo motivo non mancheranno diverse iniziative organizzate a livello globale per accendere i riflettori sul legame che esiste tra clima, oceano e uomo. Tra queste, si schiera in prima linea l'onlus Worldrise che, insieme alla sua presidente e biologa marina Mariasole Bianco, ha lanciato la Campagna 30×30 Italia, con l'obiettivo di favorire la salvaguardia di almeno il 30% dei nostri mari entro il 2030. In questo contesto nasce il Progetto “Oceano e Clima”. La biologa ha voluto portare il mare in dieci diversi luoghi in  Italia, attraverso altrettanti murales a tema oceanico.

Cosa puoi fare tu

E tu, cosa puoi fare? Oltre a sostenere le campagne e le iniziative impegnate nella tutela e nella salvaguardia di mari e oceani, nel tuo piccolo anche tu puoi fare qualcosa: dal ridurre il consumo di pesce a cercare di comperare prodotti quanto più possibile provenienti da luoghi vicini, fino a ridurre il tuo impiego di oggetti e materiali in plastica. E se proprio non puoi farne a meno, assicurati di non disperdere la plastica nell'ambiente, ma di smaltirla nel modo più corretto.