Giornata mondiale dell’Orso polare: quel predatore dei ghiacci a rischio estinzione

Nell’immaginario collettivo sono bianchi, soffici e teneri. In realtà, gli orsi polari sono maestosi predatori che posso raggiungere anche i 680 chili, vivono di caccia, sia in acqua che sulla terraferma, sono abili nuotatori e rapidi corridori. Tuttavia, a causa del cambiamento climatico e dell’inquinamento queste creature potrebbero rapidamente scomparire.
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Sara Del Dot 27 Febbraio 2019

Le immagini strazianti del magrissimo orso polare che rovista in un bidone e poi si accascia a terra stremato ce le ricordiamo tutti. Paul Nicklen, il fotografo e attivista del National Geographic che nel 2017 le aveva girate sull’isola di Somerset in Canada, aveva più volte espresso il proprio dolore e la propria frustrazione davanti alla consapevolezza di non poter fare nulla per aiutare quel predatore ormai in fin di vita.

My entire @Sea_Legacy team was pushing through their tears and emotions while documenting this dying polar bear. It’s a soul-crushing scene that still haunts me, but I know we need to share both the beautiful and the heartbreaking if we are going to break down the walls of apathy. This is what starvation looks like. The muscles atrophy. No energy. It’s a slow, painful death. When scientists say polar bears will be extinct in the next 100 years, I think of the global population of 25,000 bears dying in this manner. There is no band aid solution. There was no saving this individual bear. People think that we can put platforms in the ocean or we can feed the odd starving bear. The simple truth is this—if the Earth continues to warm, we will lose bears and entire polar ecosystems. This large male bear was not old, and he certainly died within hours or days of this moment. But there are solutions. We must reduce our carbon footprint, eat the right food, stop cutting down our forests, and begin putting the Earth—our home—first. Please join us at @sea_legacy as we search for and implement solutions for the oceans and the animals that rely on them—including us humans. Thank you your support in keeping my @sea_legacy team in the field. With @CristinaMittermeier #turningthetide with @Sea_Legacy #bethechange #nature #naturelovers This video is exclusively managed by Caters News. To license or use in a commercial player please contact info@catersnews.com or call +44 121 616 1100 / +1 646 380 1615”

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Gli orsi polari, infatti, stanno morendo. Rapidamente. Di fame. In occasione della Giornata mondiale dell’orso polare, il Wwf ha segnalato che, di questo passo, entro i prossimi 35 anni  il 30% delle specie di questo mammifero sarà a rischio estinzione. E il video di Paul Nicklen spiega benissimo perché. Il surriscaldamento globale, infatti, sta letteralmente sciogliendo la loro casa, e loro non sanno più dove andare per procurare da mangiare per sé e i loro piccoli. Il loro habitat di caccia sta scomparendo, a causa della velocissima riduzione della superficie dei ghiacci del Circolo polare artico. Ciò significa che lo spazio è sempre minore, che le prede sono sempre meno, che per spostarsi via acqua devono effettuare a nuoto tratte sempre più lunghe senza trovare luoghi in cui potersi fermare a riposare, morendo annegati perché stremati dallo sforzo. In più, trovandosi in cima alla catena alimentare, spesso ingeriscono tramite le prede delle sostanze tossiche che provocano danni irreparabili alla loro salute e a quella dei loro piccoli.

Questa importante carenza di cibo presente nel loro habitat naturale spinge quindi gli orsi polari ad avvicinarsi ai centri abitati. Ma la convivenza tra uomo e grandi predatori, storicamente non è mai stata rosea. Soprattutto quando questo avvicinamento è causato dalla fame. Per questa ragione, il Wwf già da anni si sta occupando di proteggere l’habitat di vita e di caccia di questa specie a rischio, contribuendo a migliorare la sua convivenza con le comunità abitate del circolo polare Artico.

Perché, come si legge sul loro sito:

Per molti di noi l’orso polare è un grosso orsacchiotto bianco, morbido e tutto da coccolare. Per le comunità che vivono nel circolo polare artico l’orso polare è un pericoloso predatore.

Così, il Wwf ha organizzato campagne e azioni per prevenire episodi spiacevoli come aggressioni alle persone e uccisioni di orsi che si avvicinano alle zone abitate in cerca di cibo, cercando di tenerli lontani senza però far loro del male. Ad esempio in Canada alcuni villaggi sono stati forniti di contenitori blindati per consentire ai cittadini di continuare a tenere il loro cibo all’esterno senza la paura che venga mangiato dai predatori ed è stato incentivato l’uso di recinti elettrificati per proteggere gli animali domestici come ad esempio i cani da slitta. Sempre in Canada, ma anche in Russia, sono stati organizzati dei team di sorveglianza per impedire che gli orsi polari si avvicinino ai centri abitati. Oltre a queste azioni concrete, il Wwf finanzia la ricerca per la salvaguardia e la tutela della specie e cerca di diffondere informazioni e sensibilizzazione per raggiungere un tipo di gestione del fenomeno che sia più efficace possibile.