Gli incendi devastanti in Canada sono stati provocati dal cambiamento climatico: il numero di questi eventi è raddoppiato

Un nuovo studio ha confermato che le condizioni meteorologiche – chiamate “fire weather” – che hanno favorito i gravi incendi esplosi tra maggio e giugno sulla costa ordientale del Canada sono diventate molto più frequenti con le temperature in aumento e le piogge forte in calo.
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Martina Alfieri 24 Agosto 2023

Il Canada è tra i Paesi che, negli ultimi tempi, hanno dovuto affrontare gli incendi più violenti e disastrosi. In pochi mesi, sono stati rasi al suolo dalle fiamme oltre 13 milioni di ettari di terreno. Ma secondo un nuovo studio, pubblicato da World weather attribution, ciò che è accaduto tra maggio e giugno 2023 è destinato purtroppo a ripetersi a causa dei cambiamenti climatici, che estremizzano le condizioni meteorologiche. In Canada occidentale, nel Quebec, il “fire weather” – clima caratterizzato da particolari condizioni di temperatura, aridità dell'aria e velocità dei venti – ha già più che raddoppiato il numero di incendi gravi.

Era dal 1940 che in Canada non si registrava un inizio di estate così torrido. In poco più di due mesi, i roghi avrebbero causato 17 vittime dirette e costretto all’evacuazione di 150.000 persone.

Per settimane abbiamo visto le immagini dei cieli del Nord America riempiti da dense nubi di fumo che, dopo avere sorvolato New York, sono arrivate anche in Europa. Le principali città canadesi, Ottawa e Toronto, sono rimaste paralizzate: scuole chiuse ed eventi pubblici cancellati.

La probabilità e l'intensità di incendi estremi sono destinate ad aumentare ulteriormente in un mondo più caldo di 2°C”, si legge nello studio pubblicato su World Weather Attribution. “I cambiamenti nel ‘fire weather’ sono associati a un aumento della temperatura e a una diminuzione dell'umidità, entrambi determinati dal riscaldamento indotto dall'uomo; l'effetto è stato poi aggravato nel 2023 da precipitazioni insolitamente basse”.

Nello scenario attuale, la probabilità che si verifichino durissime stagioni degli incendi è diventata sette volte maggiore rispetto al passato. La stessa ONU ci aveva già avvertiti, nel 2022, che entro la fine del secolo avremmo dovuto assistere a un aumento del 50% degli incendi devastanti proprio a causa della crisi climatica.

Anche i Paesi affacciati sul Mediterraneo non sono stati risparmiati dalle fiamme estive: da Rodi a Corfù, dalla Sicilia alla Sardegna, sono andati perduti migliaia di ettari di vegetazione, con danni economici che peseranno a lungo.