
Il bollettino meteo di queste ore è particolarmente drammatico: in Italia da un lato abbiamo temperature molto alte, dall'altro maltempo con precipitazioni intense, per non dire violente.
Al nord, in Veneto per la precisione, si sono registrate grandinate importanti, con chicchi di grandine delle dimensioni di noci o, addirittura, di palline da tennis. Risultano colpite le province di Treviso, Padova e Venezia, con danni alle auto, alle case e alle coltivazioni. È stato un insieme di tempesta di fulmini, forte vento e grandinate a dare il via a uno spettacolo apocalittico.
La grandine c'è stata non solo in Veneto, ma anche a Mantova: questa volta per comprendere la portata dell'evento si parla di chicchi di grandine della dimensione di limoni!
E non dimentichiamo la tromba d'aria sulle Dolomiti che ha devastato i boschi del Cadore: tecnicamente in questo caso si parla di downburst, cioè di forti raffiche di vento discensionali che possono raggiungere velocità molto elevate, anche al di sopra dei 200 chilometri orari.
A cosa è dovuta questa situazione sempre più estrema? Inutile girarci intorno: i temporali sono più violenti a causa del cambiamento climatico. Ad affermarlo, oltre all'evidenza dei fatti e alle rilevazioni di studiosi di tutto il mondo, è anche la Commissione Europea che ha messo nero su bianco la questione. “Si prevede – leggiamo sul sito Climate Action dell'UE – che i temporali violenti diventino più comuni e intensi a causa delle temperature più elevate, con inondazioni improvvise che dovrebbero diventare più frequenti in tutta Europa”.
Una situazione di cui ti abbiamo già parlato altre volte, come il violento maltempo in Sicilia lo scorso febbraio, o, per guardare fuori dall'Europa, le forti alluvioni ad Auckland che sono state definite come il “più grande evento climatico” nella storia della Nuova Zelanda.
Come fa notare la Commissione Europea: “I cambiamenti climatici rappresentano una minaccia molto grave e le loro conseguenze si ripercuotono su molti aspetti diversi della nostra vita”. In troppi, purtroppo, continuano a fare orecchie da mercante su quest'aspetto.