I cittadini di Vancouver spenderanno 1 dollaro a testa per combattere contro le major del petrolio e del gas

In Canada per la prima volta si terrà una causa per danni ambientali provocati dalle major dell’industria petrolifera e del gas. A portare avanti la battaglia sarà proprio la città di Vancouver.
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Francesco Castagna 5 Settembre 2022

Per la prima volta in Canada si terrà una causa per danni ambientali contro quelle che solitamente vengono chiamate le "supermajors", ovvero le più grandi aziende dell'industria del petrolio e del gas. A Vancouver il consiglio comunale ha deciso di iniziare un'azione legale sotto la spinta della campagna "Sue Big Oil" e dell'associazione di avvocati West Coast Environmental Law. Le due realtà si battono da sempre per far pagare alle compagnie petrolifere i costi legati al cambiamento climatico.

Ma perché si è arrivati a una situazione del genere? Forse ricorderai che lo scorso anno d'estate alcune città del mondo hanno raggiunto temperature record, con incidenti a volte mortali. Lytton, un paese vicino Vancouver, è andato in fiamme e in 15 minuti il villaggio è stato totalmente travolto dalle fiamme. L'estate scorsa Lytton ha raggiunto i 50° , e così i venti hanno alimentato gli incendi, costringendo più di 250mila persone all'evacuazione.

Vancouver non è proprio vicina al villaggio, ci vogliono 3 ore circa per arrivare da una parte all'altra in macchina, eppure nell'ultimo anno entrambi i centri abitati sono interessati da temperature molto diverse dalla norma.

Incendi di Lytton
Incendi di Lytton

Dal 2021 non è stato ricostruito molto a Lytton, camminando per le strade ci sono ancora recinzioni, alberi carbonizzati, case distrutte dalle fiamme e detriti ovunque. Gli incendi sulle montagne però sono ancora presenti e gli elicotteri sono ancora a lavoro per spegnerli. Uno scenario desolante, se si pensa al fatto che questi eventi potrebbero ripetersi da un momento all'altro.

Per questo motivo il consiglio comunale di Vancouver ritiene che la colpa delle temperature sempre più alte sia da attribuire alle grandi compagnie petrolifere. A luglio il consiglio comunale ha votato per citare in giudizio le supermajors, perché secondo i consiglieri i proprietari delle major erano a conoscenza degli effetti del settore sul cambiamento climatico già da decenni. La votazione però dovrà essere ripetuta a Ottobre, dopo le elezioni del nuovo consiglio comunale. E da qui si è aperto lo scontro.

Vancouver, la città dove è nata Greenpeace e che si è fatta leader mondiale della lotta ai cambiamenti climatici ora è in prima linea contro le aziende petrolifere. Una decisione che però, secondo Jay Averill, portavoce dell'Associazione canadese dei produttori di petrolio, è paradossale, perché la città riceve la sua energia principalmente da fonti non rinnovabili, che hanno alimentato e alimentano Vancouver da anni, creando molti posti di lavoro.

Così il consiglio comunale ha deciso di stanziare 660mila dollari per questa causa, un dollaro per ogni cittadino della città canadese. Fondi che, se la città dovesse vincere, verrebbero utilizzati per riparare il muro di cinta della città e per pensare a nuove misure e protezioni contro le alte temperature.

"Sono così contenta che il Consiglio ha approvato la mia mozione", ha affermato in un tweet la consigliera Adriane Carr, "l'obiettivo è portare chi inquina a pagare per i costi dei danni alle città. La città di Vancouver ora spende 50 milioni di dollari all'anno per riparare strade e infrastrutture da condizioni meteorologiche estreme". Anche se non è definitiva, si tratta sicuramente di un segnale che sta mettendo in allarme le supermajor. Se la mozione dovesse passare anche con il prossimo consiglio, decine di comuni potrebbero unirsi alla causa, oltre che tutte le associazioni ambientaliste.