Cavolo cappuccio: le migliori ricette per cucinare l’ortaggio che aiuta la tua digestione e il tuo intestino

Il cavolo cappuccio è una verdura dalla storia antica ed è consumato quasi in tutto il mondo per la sua versatilità. A renderlo speciale sono anche le sue proprietà nutrizionali, dato che è un alleato della digestione e dell’intestino e, quando è trasformato in crauti, è un concentrato di probiotici. Puoi inserirlo davvero in tante ricette: ad esempio, hai mai mangiato il cavolo cappuccio stufato, o all’interno di un’insalata? Dopo aver visto le caratteristiche di questo alimento, “cugino” del cavolo verza, vedremo alcuni modi in cui puoi cucinarlo.
Entra nel nuovo canale WhatsApp di Ohga
Valentina Rorato 30 Settembre 2020
* ultima modifica il 03/03/2021

Il cavolo cappuccio è una verdura a foglia, molto ricca di vitamine e di minerali. Appartiene alla famiglia dei broccoli e dei cavolfiori, nonostante sia molto diverso. Di questo ortaggio si mangiano, infatti, le foglie, mentre degli altri appena citati i fiori. È conosciuto e coltivato in tutto il mondo e fa benissimo alla salute. Conosci le sue proprietà?

La pianta

La pianta del cavolo cappuccio ricorda il cavolo verza, di cui è effettivamente cugino, perché appartiene alla famiglia Brassica oleracea. È un ortaggio per tutte le stagioni, il che significa che è disponibile sul mercato tutto l'anno. È però una pianta biennale e di conseguenza viene coltivata secondo un ciclo stagionale. Ha uno stelo eretto e foglie ampie e carnose. Talvolta sono così tanto abbracciate una con l’altra da creare una testa molto grande, che nel suo centro racchiude un germoglio. Può essere rosso, viola, bianco o verde ma il suo cuore è comunque bianco.

È coltivato in tutto il mondo dal migliaia di anni (nella lettura lo si trova a partire dal 4.000 a.C. in Cina) ed è cucinato in molti modi diversi, oltre a essere fermentato e trasformato in crauti, kimchi e insalata di cavolo. Esiste poi un record che riguarda questo ortaggio: il più grande cavolo del mondo è datato 2008 ed è stato coltivato nella città di Prilep (repubblica di Macedonia) e pesava 544 kg, una vera e propria enormità.

Valori nutrizionali

Il cavolo cappuccio verde è quello più comune. Di seguito trovi i valori nutrizionali per 100 grammi di prodotto crudo. Sappi che quello rosso o viola hanno una concentrazione maggiore di antiossidanti, da cui deriva il loro colore.

  • Acqua: 92.2 grammi
  • Calorie: 24 kcal
  • Proteine: 2.1 grammi
  • Lipidi: 0.1 grammi
  • Colesterolo: 0 mg
  • Carboidrati disponibili: 2.5 grammi
  • Sodio: 23mg
  • Potassio: 260 mg
  • Calcio: 60 mg
  • Fosforo: 29 mg
  • Vitamina C: 47 mg
  • Vitamina A retinolo equivalente: 19 μg
  • Tiamina: 0,06 mg
  • Riboflavina: 0,04 mg
  • Niacina 0.6 mg

Proprietà e benefici

Le proprietà del cavolo cappuccio sono numerose e sicuramente è noto soprattutto per fare molto bene all’intestino. Aiuta, infatti, la digestione perché è molto ricco di fibre e di acqua, mix ideale per prevenire la stitichezza. Inoltre, consumare i crauti, ovvero il cavolo fermentato, ti permette di fare il pieno di probiotici, fondamentali per avere un sistema digestivo sano. È considerato un alleato della linea, perché ipocalorico e non contiene grassi, perfetto dunque per le persone che desiderano perdere peso.

È un'ottima fonte di vitamina C, fondamentale per mantenere forte il sistema immunitario, ed è noto per essere un alimento da inserire in una dieta ricca di antiossidanti, al fine di prevenire il cancro. Il consumo di verdure crocifere è, infatti, associato a un minor rischio di tumori e il motivo è la presenza di sulforafano, che conferisce a queste verdure un sapore amaro, di antociani, i potenti antiossidanti che danno al cavolo cappuccio rosso il suo colore intenso. È una buona fonte anche di vitamine del gruppo B che stimolano l'energia, aiutandoti a superare la stanchezza, e favoriscono un buon metabolismo.. Non dimenticarti inoltre che questa verdura può esserti utile per mantenere in salute le ossa, che beneficiano del buon apporto di calcio garantito dal cavolo cappuccio.

Controindicazioni

Il cavolo cappuccio non ha controindicazioni se consumato nelle giuste quantità. Certo se ne mangi troppo, potrebbe ovviamente causarti problemi intestinali, come flatulenza, dolori addominali e diarrea, e ipotiroidismo. La carenza di iodio unita a un elevato consumo di cavolo (almeno un 1kg al giorno) può provocare una mancanza dell’ormone tiroideo. Come mai? È da imputare alla presenza di glucosinolati, composti contenenti zolfo e azoto che si trovano in abbondanza nei cavoli e possono interferire con il corretto funzionamento della tiroide. Alcune persone potrebbero essere allergiche al cavolo. Fai attenzione se hai già mostrato una sensibilità a un ortaggio appartenente alle Brassicaceae / Cruciferae, come i broccoli.

Ricette

Il cavolo cappuccio è apprezzato in tutto il mondo e si può cucinare in molti modi diversi. Può essere cotto, fermentato, consumato crudo e inserito in tantissime ricette diverse, essendo una verdura molto versatile e adattabile. Se hai bisogno di ispirazione, eccoti alcuni esempi concreti.

Tra le preparazioni più diffuse, c'è sicuramente quella del cavolo cappuccio stufato, un contorno ideale che si sposa a meraviglia con un secondo a base di carne. Per cucinarlo, dovrai iniziare realizzando un brodo vegetale con carote, sedano, cipolla, prezzemolo ed eventualmente altre verdure che hai a disposizione; terminato questo passaggio, puoi dedicarti a tagliare il cavolo cappuccio a striscioline sottili (à la julienne) per poi trasferirlo in padella, dove avrai già iniziato a rosolare la cipolla e la pancetta. Per stufarlo, poi, ti basterà aggiungere un mestolo del brodo preparato e cuocere il tutto per circa mezz'ora; infine, dopo aver aggiustato di sale e pepe, potrai gustare il tuo cavolo cappuccio stufato.

Se hai una passione per le ricette regionali, allora dovresti cimentarti nella ricetta del cavolo in umido alla siciliana, per il quale ti serviranno davvero pochi ingredienti. Dopo aver tagliato la verdura ancora una volta a listarelle fini, dovrai farla appassire per circa 10 minuti insieme all'aglio in una casseruola contenente un cucchiaio di olio extravergine di oliva. Successivamente, utilizza il vino bianco per sfumare il tutto, prima di aggiungere un cucchiaio di concentrato di pomodoro già diluito in un po' di acqua tiepida. A questo punto, non dovrai fare altro che coprire con un coperchio e cuocere a fuoco basso per circa un'ora, ricordandoti di mescolare ogni tanto.

Magari non ci avevi mai pensato, ma il cavolo cappuccio crudo è un ingrediente perfetto per realizzare un'insalata gustosa e originale. Per esempio, potresti tagliarlo in strisce sottili, lavarlo, asciugarlo e poi unirlo a delle mele, tagliate a tocchetti, e a dei gherigli di noce. Dai una spruzzata di limone o di aceto balsamico, e avrai completato un secondo fresco, saporito e ideale da abbinare a pesce, carne o formaggi.

Come preparare i crauti

I crauti sono un piatto tipico delle cucine del Nord Europa e li puoi trovare pronti in barattolo o preparare a casa. Non è un procedimento difficile, semmai avrai bisogno di tempo perché ci vogliono diverse settimane per completare la fermentazione. Prendi quindi il tuo cavolo cappuccio bianco (ovviamente vanno bene anche gli altri. È solo una questione di gusto) e taglialo, dopo averlo lavato, a listarelle sottili. Ora pesa il cavolo cappuccio e calcola che avrai bisogno di 25 grammi di sale per 1 kg di cavolo (ovvero il 2.5% del peso dell'ortaggio). Metti la tua verdura in una grande ciotola con il sale e lascialo riposare per 1 ora. Vedrai, passato questo tempo, che avrà lasciato del liquido di vegetazione. Ora mescola la tua verdura e aggiungi 1 cucchiaino di semi di cumino, qualche bacca di ginepro e un po’ di alloro e mescola molto bene. Copri la pirofila con un coperchio pesante: deve essere completamente sigillata. Lascia tutto così, in un luogo fresco, per un mese. E poi protrai finalmente mangiare i tuoi crauti.

Fonte | Humanitas

(Modificato da Alessandro Bai il 2-3-21)

Le informazioni fornite su www.ohga.it sono progettate per integrare, non sostituire, la relazione tra un paziente e il proprio medico.