Soffri di reflusso? Bevi il latte! Hai dolore allo stomaco? Bevi il latte! Acidità di stomaco? E vai con il latte! Quante volte ti è stato consigliato, da amici e parenti espertissimi, di bere il latte ogni qualvolta ti si presentava un problema legato alla pancia? Bene, è arrivato il momento di dire stop a certe sciocchezze e affidarsi a quello che dice il mondo della medicina.
Pesantezza, gonfiore addominale ed eruttazioni. Ma anche quella strana sensazione di bruciore alla "bocca dello stomaco", al centro del torace, proprio dietro lo sterno e, spesso, fino alla gola. Questi sono i sintomi più classici dell'acidità di stomaco.
Quando invece il bruciore tende a risalire verso l'alto, fino a far arrivare i succhi gastrici acidi o i residui di cibo alla faringe, la causa di tutto è sicuramente il reflusso gastroesofageo. In questo caso, i sintomi peggiorano notevolmente stando sdraiati e migliorano praticando un'attività fisica moderata.
Il dolore causato dall'acidità di stomaco, generalmente si manifesta circa un'ora dopo la fine di un pasto e può durare diverse ore. Tranquillo, di solito il disturbo si dovrebbe placare autonomamente: quello che ci mette più tempo è il recupero dell'equilibrio gastrico, che può variare da persona a persona.
Ma attenzione! Quando il bruciore è "basso", molto probabilmente si tratta di gastrite o di un'ulcera gastrica. Se il bruciore si concentra un po' sotto lo stomaco, prevalentemente sul lato destro, invece, può trattarsi di colite oppure di ulcera duodenale: in entrambi i casi il disturbo non interessa lo stomaco, bensì l'intestino.
La convinzione che il latte faccia bene a chi soffre di acidità di stomaco deriva dal fatto che dà un senso di sollievo immediatamente dopo averlo bevuto. Essendo un cibo con un pH abbastanza neutro (6 – 6,8), il latte effettivamente va a tamponare l'acidità del contenuto gastrico.
Ma in realtà si tende a sconsigliare l'uso del latte, perché contiene un’elevata quantità di calcio che stimola alcune cellule presenti nella mucosa dello stomaco a secernere gastrina, un ormone la cui funzione è aumentare la secrezione di acido.
Il latte intero è ancor più ricco di grassi e proteine, e la sua digestione non fa altro che rallentare lo svuotamento dello stomaco. I succhi gastrici restano nello stomaco più a lungo, potendo così risalire facilmente verso l’esofago.
Il latte quindi ha un potere illusorio, perché se all'inizio regala un sensazione positiva, dopo un po' i fastidi torneranno a ripresentarsi e l'acidità continuerà a manifestarsi. Una buona soluzione sarebbe quella di bere casomai latte di soia, anziché il latte vaccino.
Il latte di soia ha un contenuto molto meno calorico rispetto agli altri (il latte di mucca contiene il doppio dei grassi del latte di soia). Inoltre il latte di soia è più povero di grassi, privo di colesterolo e quindi potrebbe aiutare a ridurre i disturbi di gastrite oltre che di reflusso, aiutando anche tenere sotto controllo i livelli di colesterolo nel sangue. Ma come per ogni cosa, non esagerare: il latte di soia potrebbe favorire la comparsa di calcoli renali.
Per evitare che si presenti un'acidità di stomaco troppo aggressiva, sarebbe bene che facessi qualche sforzo anche tu per contrastarla, senza dover utilizzare per forza dei farmaci antiacidi. Per l'occasione abbiamo deciso di riportarti una sorta di vademecum, una lista di consigli che troverai certamente utili per sconfiggere una volta e per tutte questi tremendi disturbi:
Abbiamo chiesto al dottor Gennaro Scotto Rosato, biologo e nutrizionista, come mai il latte non è indicato per chi soffre di bruciore di stomaco:
"Assumere latte in caso di acidità di stomaco o gastrite diagnosticata può sicuramente dar sollievo nell’immediato, tamponando l’azione dei succhi gastrici e alleviando il “bruciore”. Tuttavia il latte per il suo elevato contenuto di grassi non è un alimento indicato per chi soffre di acidità di stomaco dal momento che ha una digestione abbastanza lunga, aumentando la secrezione di succhi gastrici e rallentando lo svuotamento gastrico. Per un immediato sollievo consiglio sempre di condurre una vita attiva, fare pasti non troppo abbondanti, ridurre il quantitativo di grassi nella dieta, limitare il consumo di bevande gassate, alcolici, smettere di fumare".
Fonte| ISS