Il manifesto del turismo lento: perché questo modo di viaggiare sia sempre più praticabile

Un inventario dei percorsi disponibili, la messa in sicurezza di ogni tragitto e la creazione di una solida rete di strutture d’accoglienza. Tutte queste proposte fanno capire come in Italia il turismo lento non sia più una novità, ma una pratica sempre più consolidata. E questa è un’ottima notizia.
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Rubrica a cura di Giulia Dallagiovanna
24 Ottobre 2019

Negli anni '90 era semisconosciuto e soprattutto male accolto. Magari sarà capitato anche a te di scorgere ai margini di una strada un gruppo di persone che, zaino in spalla, aveva tutta l'aria di voler percorrere un lungo viaggio. E probabilmente anche tu avrai pensato che fossero, quantomeno, un po' strani. Ma con il passare del tempo, il turismo slow è stato abbracciato da sempre più viaggiatori e oggi si può dire che sia una vera e propria moda. Positiva, naturalmente.

La dimostrazione arriva dal Cammino di Santiago, che accoglie pellegrini e semplici turisti in un lungo tragitto dalla Francia al Portogallo, è stato percorso da 300mila persone nel 2010. Nel 1990 erano state appena 4mila. E forse è stata proprio questa strada così famosa e suggestiva a sollevare la curiosità verso lo slow travel. Una curiosità e un'affluenza che oggi necessitano di più regole e più servizi, per poter essere accessibile a più persone.

Così l'associazione Movimento Lento, che promuove la cultura proprio di questa forma di turismo, ha proposto un manifesto programmatico. L'idea è quella di creare un inventario dei percorsi e rendere tutte le informazioni accessibili al pubblico e soprattutto identificare eventuali problematiche e rischi, in modo da garantire sicurezza lungo tutta la strada. È poi necessaria una rete di strutture d'accoglienza, composta da agriturismi, B&B e ristoranti e il coinvolgimento di enti già presenti sul territorio, che si rendano conto del potenziale di questo muovo modo di muoversi.

Si parte dalla Lombardia, ma il turismo lento è una pratica sempre più consolidata in Italia

Si parte dalla Lombardia, ma se i numeri continuano a essere questi c'è da scommettere che verranno presto coinvolte anche le altre regioni e che sempre più persone avranno voglia di dare una mano.  Ormai il turismo lento non è una novità, ma una pratica sempre più consolidata anche in Italia. E questa è un'ottima notizia.

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Sono Laureata in Lingue e letterature straniere e ho frequentato la Scuola di giornalismo “Walter Tobagi” di Milano. Mi occupo principalmente altro…