Il mare diventa verde a Posillipo: le acque color smeraldo sono l’effetto di uno sversamento illecito?

Il mare di Napoli è di nuovo vittima di sversamenti illeciti nelle sue acque. Dopo il porticciolo di Mergellina, le cui acque a gennaio erano diventate bianche a causa di fanghi di polvere di marmo, a Riva Fiorita il mare è diventato color verde smeraldo.
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Sara Del Dot 25 Marzo 2019

Un verde acceso, scintillante, che ricorda proprio quello dello smeraldo. Un colore intenso e affascinante di cui, all’improvviso, il mare di Riva Fiorita a Posillipo, Napoli, si è tinto. A prima vista può sembrarti un fenomeno naturale bellissimo, e potrebbe quasi venirti voglia di farci un tuffo. Peccato che, questo strano effetto, di bello e naturale non abbia proprio nulla, anzi. Altro non è che l’ennesima conseguenza delle attività illecite che avvengono di nascosto lungo le coste di tutta Italia, provocando danni enormi agli ecosistemi e alla fauna marina.

Infatti, l’ipotesi di uno sversamento tossico come causa del repentino cambiamento cromatico si è fatta subito strada, senza lasciare spazio a tante altre opzioni. Il Consigliere regionale dei Verdi Francesco Emilio Borrelli e il Consigliere comunale del Sole che Ride Marco Gaudini hanno dichiarato che è stata loro segnalata l’immissione, proprio nelle acque di Riva Fiorita, di un liquido verde altamente sospetto. I due consiglieri hanno quindi richiesto l’immediato intervento dell’Arpac per chiarire l’origine e il grado di tossicità di questa sostanza.

E, solo quest'anno, non è la prima volta che il mare di Napoli viene danneggiato con sostanze chimiche in modo così evidente cambiare letteralmente colore. Appena due mesi fa, l’8 gennaio 2019, sempre gli stessi due consiglieri avevano denunciato la presenza, presso il porticciolo di Mergellina, sempre a Posillipo, di un composto chimico che aveva colorato l’acqua del mare di una tinta biancastra che emanava un forte odore di composti chimici. In quel caso, appena poche ore dopo, il colpevole, un lavoratore presso una ditta di autoespurgo, era stato individuato e fermato grazie alle immagini di alcune telecamere di sorveglianza, che lo avevano ripreso mentre rovesciava in mare dei fanghi di polvere di marmo.